Rimpatriato prima delle nozze, doveva sposarsi a fine mese
La vicenda di un marocchino di 26 anni che è stato espulso da Udine. Scagionato da violenza sessuale

UDINE. Avrebbe dovuto sposarsi a fine mese, con una ragazza italiana. Ma sul suo capo pendevano già diversi provvedimenti di espulsione e, quando il poliziotto di quartiere lo ha fermato per un controllo in zona stazione, è stato imbarcato sul primo volo per Casablanca.
Un cittadino marocchino di 26 anni, M.E.B., dovrà rimandare il matrimonio.
A maggio era balzato agli onori della cronaca per un'accusa di violenza sessuale ai danni di una disabile. Arrestato e poi messo ai domiciliari proprio in casa della fidanzata, una udinese di 23 anni che lo aveva subito perdonato e che era pronta a convolare a nozze con lui, si era visto annullare l'ordinanza cautelare a giugno dal Tribunale del Riesame, che ha accolto la tesi di un racconto non credibile della presunta vittima dell'abuso.
Ma proprio in seguito a quella vicenda, il Consolato marocchino in Italia ha fornito a giugno un'identificazione certa del giovane, sulla cui base è stato quindi possibile procedere all'espulsione.
La fidanzata è riuscita a incontrarlo prima che venisse trasferito a Milano e - conferma l'avvocato del giovane - sembra intenzionata ad andare in Marocco per sposarlo, per poi rientrare con lui in Italia.
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