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Finito il Ramadan ricominciano gli arrivi

Terminato il mese di digiuno, la frontiera è sotto assedio. Il centro all’ex caserma Cavarzerani vicino al tutto esaurito

2 minuti di lettura

UDINE. Il tempo del digiuno è finito. E, puntuali, sono ricominciati gli arrivi di clandestini. Soltanto nelle prime ore del mattino di ieri, le forze dell’ordine hanno individuato 49 stranieri, di nazionalità afgana e pakistana, tutti richiedenti asilo.

A giudicare dai numeri quindi la “tregua” sembra archiviata. La conclusione del mese di Ramadan ha evidentemente fatto riprendere a pieno regime l’attività dei passeur. Impossibile infatti organizzare un viaggio con queste temperature senza mangiare e soprattutto senza bere.

Perché i musulmani durante il Ramadan non possono mangiare durante il giorno, ma nemmeno bere, fumare o fare sesso: tutti i “piaceri” legati al corpo sono banditi. E le giornate in questo periodo dell’anno sono piuttosto lunghe: negli ultimi giorni il digiuno andava dalle 3 alle 21, dall’alba al tramonto.

La durata varia quindi a seconda della latitudine della zona dove si trova il fedele e il digiuno può essere più o meno lungo. Inoltre, poiché l’inizio e la fine vengono decisi seguendo il calendario lunare, il Ramadan non si verifica sempre nello stesso periodo dell’anno e quando capita d’estate è decisamente più “impegnativo”.

Sapendo di dover restare chiusi in un furgone per diverse ore i profughi, già provati dal rispetto del digiuno, hanno così rinunciato al viaggio. Ma concluso il Ramadan i “clienti” dei passeur sono tornati. La polizia di frontiera di Tarvisio ieri ne ha scovati 24 poco prima delle 6 del mattino.

Altri 10 sono stati individuati dai carabinieri, 7 vagavano a Chiusaforte e sono stati accompagnati al commissariato di Tolmezzo e altri 8 erano nella stazione di Tarvisio e sono stati fermati dalla Polfer. Tutti e 49 sono destinati a raggiungere l’ex caserma Cavarzerani dove sono in corso i lavori per la realizzazione del centro di primissima accoglienza, l’unico al momento in tutto in Friuli Venezia Giulia.

Entro la fine di agosto saranno disponibili 80 posti letto (col secondo lotto si arriverà a 150) e sarà quindi possibile smantellare la tendopoli allestita dalla Protezione civile per far fronte all’emergenza.

Un’emergenza che a breve raggiungerà di nuovo il livello di guardia. Al momento infatti, nella tendopoli, restano disponibili poco più di 30 posti. Pochi. Soprattutto se gli arrivi riprenderanno il ritmo del pre-Ramadan: dal primo maggio al 15 giugno i passeur finiti in carcere sono 28 il che significa che dall’Ungheria sono arrivati più o meno 600 clandestini.

E stiamo parlando soltanto di quelli che vengono fermati al confine. Facile ipotizzare quindi che le dimensioni reali del fenomeno siano molto più preoccupanti e drammatiche. I clandestini arrivano quasi tutti dall’Ungheria. I passeur sanno che le richieste non mancano. In molti noleggiano un furgone e partono sicuri di trovare un carico.

Un carico di esseri umani. Nella maggior parte dei casi sono siriani, afghani e iracheni in fuga da guerra e violenze. Disperati pronti a tutto per mantenere viva la speranza di una vita migliore.

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