Campi di mais ogm, la Procura manda all’aria i piani di Fidenato
Colloredo di Monte Albano: interrato il materiale vegetale del campo di Laibacco per ordine del pm. L’agricoltore di Futuragra: sviluppi a livello europeo, ho depositato un esposto contro i magistrati

COLLOREDO DI MONTE ALBANO. La questione mais Ogm continua a rimbalzare dai campi di Giorgio Fidenato, leader di Futuragra, a quelli della Procura della Repubblica. Questa volta il decreto di sequestro preventivo del mais, con relativo interramento delle spighe per eliminare possibili problemi di contaminazione via polline, è arrivato per il campo di Laibacco.
Il provvedimento era stato chiesto dal pm Viviana Del Tedesco lo scorso 24 luglio e, giunta la convalida qualche giorno fa da parte del Gip, è stato subito attuato.
Così ieri mattina gli uomini della forestale regionale hanno proceduto con la tranciatura del mais Ogm, presente nel campo di Colloredo, o meglio di quello che ne rimaneva visto che era già stato ridotto in poltiglia. Oltre alla trinciatura si è provveduto anche all’aratura affidata a un’azienda agricola locale in modo da far sì che il materiale vegetale finisca interrato.
«Peccato che nel frattempo - ha commentato Fidenato - noi il campo lo avessimo già trinciato qualche settimana fa e che quindi la motivazione per la quale era stato emesso il provvedimento, la eventuale contaminazione del polline Ogm, non era più possibile. Contestiamo quindi l’azione del pubblico ministero, che avevamo avvisato di quanto accaduto, e la sua valutazione del rischio che continua a basarsi su un provvedimento provvisorio, oramai emanato due anni fa. Ne frattempo però ci sono stati sviluppi a livello europeo e mi chiedo come mai il pm non si sia informato sulle direttive in merito. A tal proposito nei confronti del pm Del Tedesco e Carraturo di Pordenone ho depositato qualche giorno fa un esposto alla magistratura».
Effettivamente Fidenato, insieme al suo braccio destro, il biologo Taboga, aveva avviato in maniera spontanea un procedimento di degrado del mais trangenico, tagliandolo qualche settimana fa e lasciandolo così come era sul campo per verificare il grado di tossicità del terreno.
Le intenzioni erano quelle di studiare le reazioni di lombrichi, coleotteri e larve che vivono in questa tipologia di terreno e di verificarne le condizioni. Studio che, a questo punto, non sarà più possibile.
«Nonostante questo - ha proseguito Toboga - continueremo a fare i nostri esperimenti per riuscire a produrre del mais sano. Proprio per questo motivo, stamane abbiamo installato una gabbia con all’interno delle spighe dove abbiamo inserito dei parassiti, questa volta naturali, per vedere se sono in grado di sconfiggere la piralide».
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