Dalla movida acustica nasce un’associazione
Pordenone, De Filippo soddisfatto dei due venerdì in centro. In vista un soggetto chiamato “Pn città aperta”

PORDENONE. Un solo problema, stavolta, in centro: alle 23.15, nonostante si potesse suonare in acustico fino all’una.
Al Caffè Municipio un gruppo è stato fermato dalla polizia municipale. Un episodio che ha fatto discutere, considerata anche la deroga del sindaco. Tuttavia è stato l’unico, di fatto, perché la seconda serata di “Party in città” si è conclusa positivamente.
Un epilogo tale da portare l’ideatore delle due serate, Roberto De Filippo, a pianificare altri progetti: si creerà un’associazione-contenitore (“Pn città aperta”) che si proporrà, tra le varie cose, di ripetere la movida acustica e di portare sul palco anche band di giovani musicisti.
«Il mio obiettivo è portare allegria nel centro città – attacca De Filippo –. Dopo la prima serata, andata discretamente soltanto a causa del maltempo, ieri (venerdì, ndr) abbiamo avuto i riscontri che ci aspettavamo. La gente era soddisfatta di partecipare a un evento nuovo, inedito per Pordenone. Si è divertita ed è stata bene ascoltando musica. Anche i gruppi hanno ricavato i loro benefici: alcuni sono stati già ingaggiati dai bar per esibirsi in un'altra occasione. Per questo non vogliamo fermarci e intendiamo proseguire nel nostro progetto: creeremo l’associazione e, se qualcuno avesse delle nuove idee, saremo pronti ad ascoltare».
Circolano numerosi video sui social relativi alla serata di venerdì: molti i pordenonesi che hanno affollato i locali come all'Osteria I Compari.
Non sono mancate le polemiche di alcuni che, a un certo punto della serata, hanno protestato per il volume della musica. «Andiamo oltre e saremo più forte di tutto questo – afferma sempre De Filippo –: ora vogliamo solo dare continuità al progetto, per far vedere Pordenone ai suoi cittadini sotto un altro punto di vista. Non il solito di chi si lamenta per la musica troppo alta». (a.ber.)
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