Un nuovo plesso alla scuola bilingue di San Pietro
Dopo anni di “passione”, finalmente lo sprint... e con sorpresa: mentre le attività di ristrutturazione dell’immobile della scuola bilingue di San Pietro al Natisone marciano a ritmi serrati, ieri è...
Dopo anni di “passione”, finalmente lo sprint... e con sorpresa: mentre le attività di ristrutturazione dell’immobile della scuola bilingue di San Pietro al Natisone marciano a ritmi serrati, ieri è stata formalizzata la consegna del secondo lotto lavori, che a differenza delle previsioni iniziali sarà eseguito parallelamente a quello in corso e che sfocerà (eccoci alla sorpresa) pure nella realizzazione di un ulteriore plesso, comunicante con l’esistente. La scelta è stata conseguente al costante incremento di iscrizioni registrato dall’istituto, che comprende scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado e che annovera, a oggi, 285 alunni: «Le prospettive per il prossimo futuro sono di crescita – conferma il sindaco del capoluogo valligiano, Mariano Zufferli – e abbiamo così optato per l’ampliamento. L’operazione è stata finanziata dalla Regione, per un importo di 766 mila euro. Avuta certezza del contributo, l’amministrazione si è attivata per redigere la progettazione e per l’ottenimento di tutti i necessari pareri, rilasciati dal Provveditorato interregionale, che ha competenza sulla specifica pratica. Il blocco da edificare ex novo sorgerà a ridosso di quello in fase di risanamento: la scala antincendio farà da “ponte” fra le due strutture. E l’obiettivo del Comune è pigiare al massimo sull’acceleratore, per arrivare quanto prima alla fine lavori: «La nostra intenzione – annuncia Zufferli – sarebbe quella di completare l’operazione entro il primo settembre 2016, in modo tale da consentire l’avvio del prossimo anno scolastico nella sede rinnovata. È una bella sfida ma confidiamo di farcela: a breve procederemo alla scelta degli arredi, per avere tutto già a disposizione nel momento in cui i cantieri saranno smantellati». L’intervento era iniziato all’incirca un anno fa, alla fine del settembre 2015. Il termine del primo lotto era previsto per dicembre ma ne serviranno due in più: durante la rimozione dell’eternit si è resa necessaria, infatti, una perizia di settore, con la conseguenza di un ritardo sul cronoprogramma. (l.a.)
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