Udine, rientra l’allarme smog: il traffico non si blocca
Polveri sottili di nuovo entro i “range” a Santo Stefano dopo giorni di sforamenti. Il dato peggiore si è registrato martedì 22 con picchi pari al doppio del limite

Udine non è Milano. E neppure Bergamo Pavia, Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Ferrara o Carpi. Tutte città cioè che, in forme più o meno variabili, hanno deciso il blocco, o le limitazioni, alla circolazione delle auto dopo i continui sforamenti, con veri e propri picchi delle polveri sottili nelle ultime settimane e in particolare nei giorni a cavallo di Natale.
No, nel capoluogo friulano, dopo i superamenti avvenuti a partire da sabato 19 dicembre, le centraline cittadine dell’Arpa hanno registrato nella giornata di Santo Stefano un rientro all’interno dei parametri previsti dall’Unione europea (50 µm) scongiurando, almeno per il momento, qualsiasi stretta di palazzo D’Aronco.
Gli ultimi trend
Sono tre le centraline installate dall’Arpa del Fvg a Udine: in via Cairoli, a Sant’Osvaldo e in via San Daniele. Punti di controllo e monitoraggio della qualità dell’aria cittadina che, nei giorni scorsi, avevano fatto segnalare picchi di preoccupante aumento tali da far scattare il primo campanello d’allarme nei corridoi del Comune. Sforamenti prima leggeri – in un ordine compreso tra 51 e 66 µm tra sabato e lunedì – che però hanno subito una decisa accelerazione con l’avvicinarsi del Natale.
Martedì 22, in particolare, la centralina di via Cairoli ha fatto registrare una media di Pm10 pari a 86 µm, quella di Sant’Osvaldo ha raggiunto quota 95 µm e in via San Daniele addirittura un valore di 107 µm, pari a più del doppio del limite massimo consentito dalla legge.
Dati che hanno alzato il livello di attenzione, ma che, fortunatamente, nei giorni successivi si sono gradualmente abbassati sino a rientrare nei range.
Se sul sito dell’Arpa, infatti, ieri non erano disponibili i dati della centralina di Sant’Osvaldo, quella di via San Daniele – per il 26 dicembre – faceva segnare una media di Pm10 pari a 46 µm, mentre in quella di via Cairoli si fermava addirittura a 42 µm.
A una manciata di giorni dalla fine dell’anno, inoltre, soltanto in via San Daniele, nel corso del 2015, è stato superato il numero massimo di giornate consentite da Bruxelles per gli sforamenti. In quella centralina, infatti, si è superato il limite in 38 occasioni – contro le 35 stabilite dalla normativa comunitaria – , mentre in via Cairoli in 28 e a Sant’Osvaldo in 26.
Piano comunale
Udine, a differenza di altre città, non prevede nel proprio Piano di azione comunale contro l’inquinamento dell’aria l’utilizzo delle targhe alterne. Il Piano approvato dalla giunta Honsell nel 2014 è valido, ogni anno, dal 15 ottobre al 15 aprile (solo per il riscaldamento degli edifici), con una sospensione, per i veicoli, dal 7 dicembre al 7 gennaio, cioè in concomitanza con il mese delle festività natalizie.
Nel dettaglio prevede limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti dalle 16 alle 20 all’interno del ring cittadino con l’esclusione, tra gli altri, dei residenti nell’area interessata.
Nella Zona a traffico limitato e nelle aree pedonali il divieto di circolazione è esteso alla fascia oraria dalle 14 alle 16 per gli automezzi diesel per trasporto di merci omologati euro 0, 1, 2 e 3.
In caso di sforamento dei valori limite di Pm10 segnalati dall’Arpa, quindi, le temperature dovranno essere abbassate di due gradi (da 20° a 18°) nei valori medi impostati internamente agli edifici.
Il sindaco, infine, in caso di variazioni particolarmente significative e per più giorni consecutivi – con medie di almeno due volte superiori ai 50 µm – può presentare una propria delibera con cui si dispongono ulteriori limitazioni al traffico.
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