Celotti: ecco la nostra soluzione per mantenere l’identità
TREPPO GRANDE. «C'è una differenza sostanziale tra la necessità di fusione e la volontà di fusione. E io credo che a Treppo Grande non esistano nessuna delle due, perchè il paese che rappresento ha...

TREPPO GRANDE. «C'è una differenza sostanziale tra la necessità di fusione e la volontà di fusione. E io credo che a Treppo Grande non esistano nessuna delle due, perchè il paese che rappresento ha una forte identità, sia comunale che frazionale, e una notevole voglia di esistere». Così la pensa il sindaco Manuela Celotti, seconda la quale sarebbe dunque un grave errore vedere nella fusione l’unica soluzione ai problemi che il Comune di Treppo Grande condivide con moltissimi altri enti locali, piccoli, medi o grandi che siano. «A me sembra - prosegue - che l’ansia di trovare soluzioni semplici e immediate a problemi complessi favorisca ragionamenti superficiali, rischiando di sacrificare l’identità, la storia e la rappresentanza del nostro Comune».
I due grandi problemi che affliggono i Comuni medi e piccoli sono il ridotto numero di dipendenti e l’aumento generalizzato del carico burocratico. «Per il primo problema - dice Celotti - la soluzione è la gestione associata di alcuni servizi (e i Comuni lo fanno da anni), mentre per il secondo “basterebbe” mettere in atto la tanto nominata semplificazione. Lo dico quindi in modo chiaro, come ho già fatto durante l’ultimo consiglio: la mia amministrazione è favorevole a percorrere la strada della collaborazione fra enti, che ci ha portati, nell’attesa di capire cosa avverrà rispetto all’Uti collinare, ad approvare le convenzioni per la gestione associata di alcuni servizi; non è invece favorevole a rincorrere progetti di fusione che non sarebbero comunque risolutivi, soprattutto all’interno dello scenario di una riforma degli enti locali che punta su uno sviluppo di area vasta. Quando un Comune, per piccolo che sia, esprime una vitalità politica e amministrativa, e ricordo che alle ultime elezioni a Treppo Grande abbiamo visto ben 3 candidati sindaci e 6 liste a sostegno, e quando può contare su un tessuto comunitario vitale, quale è il nostro, allora chi lo amministra ha il dovere di cercare soluzioni che risolvano i problemi “logistici” del paese tutelandone identità e storia.
«Così - conclude Celotti -, se l’amministrazione comunale precedente vedeva nella fusione l’unica soluzione possibile, l’attuale amministrazione ha trovato soluzioni diverse. Per garantire la sostenibilità amministrativa, chiusa l’esperienza dell’Unione, abbiamo stipulato semplici convenzioni con il Comune di Buja, con il quale collaboriamo in modo reciprocamente rispettoso».
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