Nuovo elettrodotto: nel progetto sparisce la parola “interrato”
L’allarme del Comitato: la Regione ha cambiato versione Tibaldi: così per parare il colpo del Consiglio di Stato

UDINE. Continua a far parlare di sé il caso dell’elettrodotto Udine ovest-Redipuglia, visto che dell’infrastruttura e degli elettrodotti in genere si occupa anche il piano energetico regionale, approvato dalla Giunta il 22 dicembre.
Il documento è aspramente criticato dal presidente del Comitato per la Vita del Friuli rurale Aldevis Tibaldi che, con ironia, lo definisce “il pacco energetico regionale” preparato per le feste natalizie. Diversi i punti di disaccordo, ma la parte che riguarda gli elettrodotti suscita le critiche più dure.
«Nella precedente versione del piano redatta a giugno – fa notare Tibaldi – la Regione scriveva che “tutte le nuove infrastrutture energetiche lineari o loro modifiche sostanziali sono realizzate preferibilmente in cavo interrato».
Nella versione ora approvata invece questa parte è sparita. E’ evidente che la giunta si è affrettata a parare il colpo della sentenza del Consiglio di Stato sull’elettrodotto Udine ovest-Redipuglia e ha eliminato il disposto che avrebbe reso difficile la partenza di un nuovo iter autorizzativo della linea, con quelle caratteristiche. Tibaldi riferisce poi un passaggio del piano in cui si parla esplicitamente di tale elettrodotto e della sentenza del Consiglio di Stato.
«La Regione – fa notare - scrive: “Tale sentenza ha portato alla sospensione dei lavori di realizzazion e dell’elettrodotto, con anche il conseguente non smantellamento delle linee elettriche obsolete. La Regione chiede la rapida ripresa del percorso autorizzatorio al fine di riprendere i lavori rimasti in sospeso per rendere più efficiente il sistema elettrico regionale risolvendo le interruzioni di rete che gravano sul sistema industriale regionale”. Più evidente di così!... Ma non è tutto, perché – prosegue Tibaldi - con l'evidente fine di compiacere alla Terna, la giunta parla di “progetto già autorizzato dell’elettrodotto a altissima tensione Redipuglia-Udine Ovest (ultimato al 70%)”, questo nonostante la sentenza del Consiglio di Stato».
Fortemente criticato poi il fatto che il piano preveda, per l’individuazione delle alternative meno impattanti nel caso il territorio regionale sia interessato infrastrutture energetiche, di adottare i criteri localizzativi Erpa (esclusione, repulsione, problematicità, attrazione) sviluppati proprio da Terna Spa. Tibaldi parla esplicitamente di “smaccata dipendenza” da Terna e conclude ironicamente: «A questo punto, non sarebbe meglio risparmiare sulle elezioni regionali, sui vitalizi, sugli stipendi e sui buoni pasto, affidando la Regione direttamente alle cure del Cda di Terna?».
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