Carri, maschere e colori: a Remanzacco il Carnevale porta un’ondata di allegria - Foto
Gran festa per la tradizionale “Mascarade”. Tanti premi e un ricordo per Nelly Pascolini e Giovanni Duca

REMANZACCO. Pubblico da record, fiume di colori, ondata di allegria. La grande Mascarade di Remanzas, omaggio al carnevale in piena quaresima (non per nulla l’evento culmina nella declamazione del contrasto in lingua friulana fra le due “entità”, Bocal e Cresime), ha ampiamente confermato il proprio appeal, trasformando il centro di Remanzacco, ieri pomeriggio, in un vivacissimo teatro a cielo aperto.
Gruppi in maschera e carri sono confluiti tutti, diversamente dal solito, nella piazza del municipio – a imporre il cambio di palinsesto sono stati i lavori in corso al Broilo Perosa, ordinariamente punto di confluenza dei partecipanti – con il risultato di amplificare la festa che dopo la sfilata ha continuato ad animare il centro del paese.
La "Mascarade" di Remanzacco
Podio per i carri di Staranzano (“Le magiche creature del bosco”, premiato per coreografie e capacità d’intrattenimento), di Grions (“A cavallo della fantasia”, per l’originalità del tema) e di Montereale Valcellina (“I giullari”, per materiali e meccanismi); fra i gruppi, invece, si sono imposti i “Bimbi in gioco nei ghiacci: Zirartico”, da Ziracco naturalmente (per l’abilità nell’intrattenimento degli spettatori), “Il vecchio West”, da Villanova del Judrio (per le coreografie), e lo squadrone di Romans d’Isonzo, “20 mila leghe in fondo al mar”, per i costumi.
Un riconoscimento speciale è stato inoltre conferito dall’artista Arturo Cargnello, “veterano” fra i costruttori dei carri di Remanzacco, al carro di Buja, che ha preso a prestito il titolo del film del momento, “Quo vado?”.
Introdotti dalla Banda Titolare di Orzano e da una rappresentanza delle auto storiche del Club Friulano Veicoli d’Epoca hanno aperto la parata i bambini della scuola primaria di Premariacco, con “Il sogno di Rosinka”: tenera e simpatica truppa di piccolissimi, dunque, seguita dai tamburi del gruppo storico La Desene e quindi dal carro “Euro 5 Inquinamento 0 anzi 00”, da Gorizia, e dalle “Maschere di Carnevale” del Pattinaggio Dolegnano. Applausi per il carro di Chions (“King Charlest-Kong, un gorilla a Brodway”), per la scuola dell’infanzia di Grado (“Vento dell’est”), il carro di Siacco (“Hazzard”), i briosi “Gnomi musicanti” della Banda di Vergnacco e la truppa di “Biancaneve e i sette nani” (da Fiumicello). E ovazione, naturalmente, per il carro di casa, quello di Bocal, che ha tradizionalmente chiuso la colonna.
Passiamo al contrasto, ora: il concorso letterario Tarlecs e comarecs jenfri Bocal e Cresime è stato vinto, pure quest’anno, da Gino Marco Pascolini, autore di “Gusiele e vignarul”: «Il testo – spiega il sindaco Daniela Briz – è dedicato alla memoria della centenaria Nelly Pascolini, mancata recentemente, che per lunghi anni ha cucito e lavorato per le mascherate del paese. Doveroso anche un ricordo del compianto maestro Giovanni Duca, autore di tanti dialoghi».
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