Crimine organizzato, in Fvg +126% di beni confiscati
L'aumento dal 2013 al 2015: sono i dati dell'Agenzia resi noti in occasione della giornata della lotta alla mafia. La regione peraltro è al quint'ultimo posto in termini di valori assoluti
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UDINE. Infiltrazioni mafiose in Friuli? Stando alle statistiche sui beni confiscati c’è da stare relativamente tranquilli.
Però, a essere concreti e pragmatici, l’aggettivo “relativamente” prevale sul “tranquilli”.
Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene (dati dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)
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Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene (dati dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)
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Poi va aggiunto che dalla magistratura, Dda (direzione distrettuale antimafia) in primis, arrivano conferme che è il caso di alzare la guardia. Come detto recentemente al nostro giornale dal procuratore Carlo Mastelloni.
Cerchiamo di spiegare il ragionamento che - ammettiamo - può risultare contorto.
Il Friuli Venezia Giulia è decisamente in fondo alla classifica che si può stilare sulla base degli ultimi dati diffusi dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Meglio di noi solo quattro regioni, ovvero: Basilicata, Trentino - Alto Adige, Molise e Valle d’Aosta, tutte le altre ci sorpassano in questa graduatoria dove stare negli ultimi posti non è proprio disdicevole.
Si vedano anche la mappa e le classifiche su base regionale.
Tuttavia la preoccupazione diventa concreta se badiamo alla progressione nel tempo. E cioè al fatto che dai 19 beni confiscati a fine 2013 siamo passati ai 43 di fine 2015.
Un aumento del 126 per cento in due anni che non è poco. Cui si aggiunge il fatto che le aziende sequestrate per ragioni connesse al crimine organizzato sono passate da una a tre.

Certamente siamo ben lontani dalle cifre della Sicilia, della Campania e della Calabria - le prime tre regioni in graduatoria - che a fine 2015 avevano da 3.170 a 11.419 beni confiscati, con un totale nazionale che supera quota 26mila beni.
Nel dettaglio statistico poi le province del Fvg occupano dalla posizione numero 77 alla numero 108, su 111. Quindi tutto sommato si può ancora dormire sonni tranquilli. Ma non sappiamo per quanto.
Al primo posto tra le province - è quasi scontato - abbiamo Palermo, quindi Reggio Calabria e poi Napoli cui segue Trapani.
Però la sorpresa - o quasi - viene subito dopo - ma la meraviglia vale appunto fino a un certo punto - con Roma e Milano al quinto e sesto posto, seguite poi “banalmente” da Caserta e Catania.
Tabelle, grafici e mappe sono esaustivi per capire la situazione della nostra terra.
Nel dettaglio, da cinque comuni entro i cui confini stavano i beni sequestrati al 2013 siamo saliti a nove nel 2015 con un’“exploit” di Spilimbergo.
Ultimo particolare: buona parte dei beni confiscati, 27, sono in gestione all’agenzia nazionale che deve deciderne la destinazione, ma 15 invece sono stati destinati ovvero la loro gestione è attiva e in capo a enti locali, ministeri o forze dell’ordine.
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