Drappi rossi alle finestre delle scuole
Gli studenti si mobilitano contro ogni forma di aggressione. «Promuoviamo la cultura del rispetto e dell’accoglienza»

PORDENONE. Drappi rossi alle finestre delle aule, videoclip e flash mob nelle scuole contro il femminicidio: ieri mattina si sono mobilitati studenti, professori e dirigenti nelle superiori di Pordenone, Cordenons, Sacile e Maniago.
Ultimi giorni di lezione dedicati alla giovane donna vittima a Spilimbergo di un ex compagno e anche alle centinaia di donne che, ogni anno, a Pordenone e provincia soffrono le violenze di relazioni “tossiche” in famiglia e sul lavoro. «Noi no: basta violenza contro le donne».
Drappi rossi contro il femminicidio
Solidarietà a voce sola: quella di tanti studenti e dei dirigenti Teresa Tassan Viol nel Leopardi-Majorana, Giovanni Dalla Torre nell’Isis Zanussi, Laura Borin nell’Isac Galvani a Cordenons, Piervincenzo Di Terlizzi e la docente Annamaria Poggioli al Torricelli di Maniago.
«La cultura del rispetto e dell’accoglienza». È quella ribadita dalla presidente della commissione regionale Pari opportunità, Poggioli. La docente Fiorenza Poletto del Marchesini di Sacile era a Venezia, con il dirigente Alessandro Basso e studenti: hanno lanciato la solidarietà online. «Sciarpe rosse – hanno detto – per dire stop al femminicidio».
Le donne al centro e mani intrecciate di tanti studenti. «Impegno civico per difendere i diritti delle donne: contro la violenza».
La dirigente Tassan Viol lo ha ricordato a 1.500 liceali con il presidente di istituto Luigi Tomadini nella festa “Leo-Major day” in fiera. «Una festa con gli alpini di Chions che cucinano la pastasciutta e raccogliamo fondi – ha sottolineato Tomadini – per le famiglie del liceo in difficoltà».
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