Il testimone: "Meno male che eravamo lì. se l’è presa anche coi carabinieri"
«Sono cose che non devono accadere. Meno male che eravamo lì». Parla Marco Russo, dipendente della Gsm di Pordenone, che l’altra sera, assieme a due colleghi, ha preso le difese dell’autista dell’Atap aggredita

PORDENONE. «Sono cose che non devono accadere. Meno male che eravamo lì». Parla Marco Russo, dipendente della Gsm di Pordenone, che l’altra sera, assieme a due colleghi, ha preso le difese dell’autista dell’Atap aggredita.
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«Eravamo all’autostazione, dove stavamo dipingendo la segnaletica orizzontale – comincia il racconto Marco Russo –. Carla Lotto la conosco da molto tempo. Quando l’ho vista da lontano, le ho detto: ciao bionda. Scesa dal bus, poiché era in anticipo, era venuta verso di noi a scambiare due parole».
In questo frangente è scattata la provocazione del presunto aggressore. «Parlava in inglese e in italiano, diceva perlopiù insulti e parolacce sia a Carla sia a noi». A un certo punto ha lanciato la sigaretta accesa contro l’autista. «Ma non si fanno queste cose, chiedi scusa», ha detto Marco Russo all’uomo. «L’uomo – prosegue il racconto – ha cominciato a dire all’autista di partire e si è diretto verso il bus».
In quel frangente, una ragazza di Aviano che aveva assistito alla scena ha chiamato il 112 dicendo all’autista che lei non sarebbe partita con quell’uomo a bordo, che le faceva paura, che era imprevedibile.
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«Sembrava agitato. Quando abbiamo visto che spintonava Carla, le abbiamo detto di scendere dal bus e di tornare da noi». Lunghi minuti, in realtà una manciata, e le forze dell’ordine erano al terminal. «L’uomo ha continuato a insultare tutti, ha strattonato i carabinieri che gli dicevano di stare calmo, ma non c’era verso».
A bocce ferme, una considerazione: «Non è possibile che si verifichino queste cose, non è possibile prendersela con una donna, e meno male che sul posto c’eravamo noi, altrimenti come poteva finire questa storia?».
Il primo grave episodio risale al 2003 quando un uomo era stato fatto scendere dal bus perché senza biglietto. Aveva preso a calci e pugni autista e controllore. Da quell’episodio è nata una collaborazione con le forze dell’ordine che prosegue tuttora. Alcuni autisti hanno peraltro partecipato a corsi di arte marziali laddove hanno imparato a difendersi.
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