Mirko, volontario a 16 anni: "Vorrei essere ad Amatrice"
Nella Protezione civile di San Quirino. Lo ha spinto la voglia di aiutare il prossimo. Studente ad agraria, è impaziente di dare una mano, ma prima ci saranno i corsi

SAN QUIRINO. La divisa della Protezione civile lo emoziona sin da quando era piccolo, ora potrà finalmente indossarla. Mirko Cempellin, studente di agraria a Spilimbergo e residente a San Foca, ha compiuto 16 anni (l’età minima per entrare in Protezione civile, previo consenso dei genitori) e non ha perso tempo. Oggi è il più giovane volontario del gruppo di di San Quirino.
L'iter burocratico di iscrizione è in corso di perfezionamento – lunedì la giunta comunale ha approvato la nomina a volontario – ma il ragazzo è impaziente di cominciare a “dare una mano”, in qualunque modo. Sino al completamento dei corsi e al compimento della maggiore età, dovrà essere sempre accostato ad un volontario esperto e non potrà utilizzare mezzi, né prestare soccorso. Intanto Mirko comincia a realizzare il suo sogno e a partecipare alle riunioni del gruppo.
«Nostro figlio ha sempre avuto la propensione ad aiutare gli altri – spiega il padre, Marco Cempellin – Io e mia moglie Sonia ne siamo orgogliosi».
Così giovane e con le idee già così chiare: cosa ti ha spinto a fare il volontario?
«Sin da piccolo i miei genitori e mia nonna mi hanno sempre ripetuto che bisogna aiutare gli altri e questa cosa mi è entrata in testa, tanto che per me è naturale farlo. Ad esempio aiutare gli anziani: è quello che faccio con mia nonna e mi fa stare bene. Semplicemente voglio essere utile alle persone».
C'è qualcuno in famiglia che ti ha dato l'idea della Protezione civile?
«Mia sorella Giada, che oggi ha 22 anni: circa un anno e mezzo fa è entrata a far parte del gruppo di San Quirino. Comunque avevo già conosciuto i volontari al Grest parrocchiale, un paio d’anni fa. Ho visto le attività e mi hanno colpito subito, tanto da cominciare a frequentarli. Ho dovuto aspettare 16 anni per iscrivermi, ora sono impaziente di iniziare i corsi»..
Hai già fatto qualche uscita in divisa?
«Un paio, di recente. Ho aiutato a ripulire alcune aree dai rami caduti dopo gli ultimi fortunali. La prossima è domenica per il passaggio della Pordenone pedala».
Cosa dicono i tuoi amici di questa passione?
«Sanno che desidero fare questo, non mi importa se avrò meno tempo per divertirmi. Continuerò a studiare perché da grande vorrei portare avanti l’azienda agricola di famiglia e mi impegnerò nella Protezione civile. Mi piacerebbe diventare coordinatore».
Quanto sta succedendo in centro Italia ti avrà di certo colpito.
«Moltissimo. Seguo con attenzione tutti i telegiornali. Se potessi partirei subito anch’io. Mi piace la Protezione civile per come lavora e perché, come nel caso del gruppo di San Quirino, è molto unita. Come se fosse una seconda famiglia».
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