I militari lasciano Tolmezzo: 2.000 firme contro i profughi
Sono state raccolte per chiedere che la caserma non sia utilizzata per ospitarli. Il sindaco Brollo: pensiamo a un bus per portare ogni giorno gli alpini a Remanzacco

TOLMEZZO. Il Terzo reggimento domani lascia la Caserma Cantore e la minoranza comunale mostra duemila firme di residenti maggiorenni a Tolmezzo già raccolte con una petizione (in corso fino a metà novembre) di netto rifiuto all’eventuale trasferimento di profughi, migranti, richiedenti asilo in città.
Numeri che «la politica regionale e la Prefettura non possono ignorare» affermano i promotori(i gruppi di minoranza consiliare tolmezzini, le forze di opposizione extra-consiliari e cittadini comuni), che chiedono di non assestare l’ennesimo colpo alla Carnia.
Riferiscono della crescente preoccupazione tra i tolmezzini sulla sicurezza. «Nessuna preclusione - assicurano - nei confronti di famiglie di veri rifugiati provenienti da territori martoriati dalla guerra e che hanno voglia, nel riconoscimento delle nostre tradizioni e cultura, di integrarsi nella nostra società», ma tanti dubbi quando si vedono comitive di «giovani uomini clandestini provenienti da aree geografiche in cui non ci sono conflitti stazionare senza nulla fare lungo le ciclabili o nei parchi cittadini.
Quello che il governo italiano sta facendo con i clandestini nulla ha a che vedere con l’accoglienza». Contestano i miliardi di euro «spesi e persi per questa finta accoglienza». Rifiutano che la Caserma o altre strutture tolmezzine diventino sede per centinaia di stranieri.
Pur coscienti del fatto che la decisione non dipenda dal sindaco Brollo, che rappresenta comunque la Carnia con l’Uti, evidenziano «l’appello che migliaia di persone fanno a lui e alle altre autorità: evitare l’ennesima beffa» per il territorio.
Il sindaco Brollo interviene sulla partenza del Terzo reggimento: «Lasciando stare il tema della chiusura della Caserma Cantore - afferma - per il quale occorreva agire anni addietro, adesso chi governa il Comune è concretamente al fianco dei militari e delle loro famiglie che dovranno affrontare il pendolarismo verso Remanzacco».
Brollo segnala che «alcune decine di persone ogni giorno dovranno fronteggiare andata e ritorno il viaggio per Remanzacco», e non c’è una linea diretta di bus da Tolmezzo. «Non vorremmo - dice Brollo - che alla lunga questo invogliasse chi risiede a Tolmezzo e in Carnia a trasferirsi nella nuova sede».
Così col consigliere Paolo Falco ha incontrato il comando del Terzo per sapere quanti sono gli alpini interessati all'istituzione di un bus diretto Tolmezzo-Remanzacco la mattina e una al ritorno nel tardo pomeriggio. Già interpellate anche Saf e Regione, con cui «a breve - conclude Brollo - terremo un incontro per mettere sul tavolo la soluzione che auspichiamo possa alleviare sul territorio l’impatto della chiusura della Caserma».
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