Le filande e la seta un patrimonio locale che va conservato
Si pone come un viaggio nelle filande del nostro territorio, ma si inserisce in un piano più ampio dell’Ersa per favorire la rinascita del settore agricolo della gelsibachicoltura la mostra “Seta....
Si pone come un viaggio nelle filande del nostro territorio, ma si inserisce in un piano più ampio dell’Ersa per favorire la rinascita del settore agricolo della gelsibachicoltura la mostra “Seta. Filande del Novecento. Donne e macchine protagoniste della sericoltura in Friuli e nel litorale”, che si apre oggi a Gorizia.
L’appuntamento inaugurale alle 17.30 al Museo della moda e della arti applicate. L’esposizione, vistitabile fino al 30 marzo 2017, sarà accompagnata da un concerto sul tema “Dal mito ai canti delle operaie” a cura dell’associazione Sergio Gaggia di Cividale del Friuli. Prenderanno la parola il direttore generale dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, Paolo Stefanelli, Duilio Contin, bibliografo e direttore della Biblioteca Antiqua di Sansepolcro e Paola Coccolo, direttrice amministrativa di Ersa.
La rassegna offre uno sguardo attento alla realtà delle filande di Friuli e zone limitrofe, con una breve storia sui filatoi locali (da Sacile a Dignano D’Istria). Per la direttrice amministrativa di Ersa, Paola Coccolo, «la mostra rientra in un articolato percorso triennale avviato da Ersa, volto a valorizzare la sericoltura e a promuoverne la produzione anche attraverso attività di formazione, per favorire la rinascita del settore agricolo della gelsibachicoltura». (e.ma.)
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