Da privati cittadini a politici regionali: il guadagno è assicurato
Oltre l’80 per cento ha migliorato il 730 dopo l’elezione. Tra i maggiori beneficiari i grillini che però cedono parte della paga. Gli emolumenti che vengono garantiti sono spesso superiori rispetto agli stipendi che venivano incassati prima

UDINE. Riuscire a sedersi in uno dei banchi del Consiglio regionale a Trieste si accompagna a oneri e onori. Tra questi ultimi quelli economici che, a seconda della professione di provenienza e della scelta di votarsi o meno al ruolo di consigliere, possono avere segni diametralmente opposti.
Non vale infatti per tutti la regola del balzo in avanti. C’è anche chi all’attività consiliare è disposto a sacrificare un pezzetto di guadagno, ma in ogni caso la stragrande maggioranza dei politici (24 su 29) che sono entrati per la prima volta nel 2013 nell’emiciclo di piazza Oberdan o ci sono rientrati dopo aver “saltato” una legislatura hanno un portafoglio decisamente più ricco.
Lo si evince andando a spulciare le dichiarazioni dei redditi 2013 (che si riferiscono all’anno fiscale 2012) e andandole a comparare con le ultime presentate che si riferiscono al 2015 e sommano i compensi per il ruolo politico a eventuali emolumenti personali (salvo che non ci sia messi in aspettativa).
A cavarsela meglio di tutti è il vicepresidente della giunta regionale, Sergio Bolzonello, che dai 77 mila euro dichiarati nel 2013, alla vigilia dell’elezione in consiglio regionale, è passato ai 204 mila 9 del 2015 andando a sommare i compensi di ragionere commercialista a quelli di vice presidente della Giunta. Ben 127 mila euro un più.
All’opposto troviamo Rodolfo Ziberna (Fi) che ha visto calare sensibilmente i suoi redditi, di ben 59 mila 826 euro. E’ in assoluto quello che per effetto dell’ingresso in Consiglio regionale ha perso di più: nel 2012 aveva guadagnato 130 mila 481 euro, l’anno scorso si è dovuto accontentare di 70 mila 655 euro. Poco più della metà.
Stessa sorte anche per Silvana Cremaschi (Pd), che nel passaggio ha perso 50 mila 672 euro, e per l’avvocato pordenonese Valter Santarossa (Ar) che di euro ne ha rimessi 33 mila 110.
C’è poi chi, in Consiglio, ha trovato invece il “lavoro” che non aveva, balzando da reddito zero ai 75 mila 399 euro dell’anno passato. E’ il caso della consigliera pentastellata Eleonora Frattolin, poco diverso da quelli di Giulio Lauri (Misto) e Cristian Sergo (M5s), passati rispettivamente da un reddito minimo - 3 mila euro l’anno il primo, 968 euro il secondo - a, rispettivamente, 94 mila 146 euro e 75 mila 999 euro.
Sono andati sensibilmente in crescendo anche Ilaria Dal Zovo (M5s), Alessio Gratton (Misto) e Armando Zecchinon (Pd). La pentastellata è passata da un reddito 2012 di 12 mila 823 euro ai 75 mila 850 dell’anno scorso; l’esponente di Sel, ora nel Misto, da 16 mila 167 a ben 94 mila 144; il democratico di Spilimbergo da 28 mila 880 a 97 mila 289.
Per qualcuno non è invece cambiato niente. Il medico Giovanni Barillari (Misto) ad esempio. Nel 2012 aveva dichiarato 154 mila 334 mila euro, frutto dell’attività professionale; 153 mila 66 l’anno passato. Idem per Giuseppe Sibau (Ar), che da 75 mila 412 euro è passato a 75 mila 154 euro. Al netto della Cremaschi, i consiglieri Pd hanno visto tutti lievitare, chi più chi meno, le proprie entrate. Di 70 mila 651 euro il triestino Franco Rotelli; 55 mila 149 Renata Bagatin, sindacalista pordenonese della Spi-Cgil; 47 mila 739 l’insegnante Chiara Da Giau; 46 mila 26 Diego Moretti; 42 mila 115 euro l’ex sindaco di Codroipo Vittorino Boem; 33 mila 109 il bancario Renzo Liva; 31 mila 550 l’ex assessore udinese Vincenzo Martines; 28 mila 18 Stefano Ukmar.
In ordine sparso la dichiarazione dei redditi 2016 ha messo a segno un più rispetto all’ultima ante consiglio anche per i pentastellati Elena Bianchi (40 mila 4 euro) e Andrea Ussai (45 mila 639), l’esponente dei Cittadini Pietro Paviotti (12 mila 356), il vicepresidente di Ar, Roberto Revelant (34 mila 580) e la leghista Barbara Zilli (75 mila 416).
Se infine Bolzonello resta inarrivabile, se la cavano egregiamente anche gli altri due consiglieri entrati in giunta: l’assessore all’agricoltura Cristiano Shaurli passa da 23 mila 781 euro a 77 mila 189, la titolare dell’ambiente Sara Vito da 39 mila 508 a 74 mila 464. C'è poi la presidente Debora Serracchiani che nel 2015 ha dichiarato 121 mila 437 euro. Il suo reddito dichiarato nel 2012 non deve però trarre in inganno. A quei 26 mila 375 euro vanno infatti aggiunti gli emolumenti da europarlamentare che per via della tassazione differenziata non entrano nel 730.
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