Gemona, comitato all’attacco: "Subito cardiologia e Pronto soccorso"
Le richieste presentate all’Azienda sanitaria. Martedì la direzione si riunirà per predisporre il Piano 2017

GEMONA. «Torni il pronto soccorso e l’ambulatorio cardiologico gemonese sia messo alla pari con gli omologhi di Tolmezzo e San Daniele».
In vista della prossima approvazione del Piano di azione locale 2017 dell’Azienda sanitaria 3 che sarà oggetto di approvazione da parte dell’assemblea dei sindaci in programma martedì alle 17 a Gemona, i comitati a difesa dell’ospedale San Michele hanno incontrato in questi giorni il presidente dell’assemblea Gianni Borghi al quale hanno segnalato le criticità presenti nell’attuale servizio, ma hanno anche presentato le loro proposte da inserire nel documento che si vota martedì.
«Innanzitutto - fanno sapere i comitati – sono stati sottolineati l’importanza e i numeri dell’ex pronto soccorso, ora punto di primo intervento, che nel 2015 ha registrato ben 14.654 accessi.
A fronte di questi numeri viene richiesto il ritorno al pronto soccorso con annessa area di emergenza, che in passato ha salvato molte vite». Insieme al ripristino dell’ambulatorio cardiologico, i comitati hanno affrontato anche il tema del reparto di medicina: «È stata sottolineata la necessità del suo reintegro come Soc con relativo primario, per una concreta governance dell’attuale struttura sanitaria polifunzionale, che si occupa anche di varie riabilitazioni.
Così facendo i nostri anziani non verrebbero più dirottati su altri ospedali. In merito alla cardiologia, oggi la strumentazione in dotazione non permette un esame completo e ciò obbliga i pazienti al pendolarismo verso le altre due sedi, con i relativi costi sociali ed economici. È stata segnalata la necessità per Gemona dell’acquisto di un nuovo ecocardiografo, visto che quello che c’era è stato portato a Tolmezzo».
Tra le altre richieste c'è anche quella riguardante alla riattivazione dell’area per l’atterraggio dell’elisoccorso già presente accanto alla struttura ospedaliera e ora non utilizzata: i comitati hanno proposto che la stessa sia abilitata anche per il volo notturno, vista la posizione baricentrica del nosocomio sul territorio, facilmente raggiungibile, al centro di snodi stradali, ferroviari e di infrastrutture di primaria importanza. Infine, i referenti dei comitati hanno chiesto informazioni sulla realizzazione del centro per la cataratta: «Ci era stato detto che il servizio al San Michele sarebbe diventato un punto di riferimento per questo tipo di intervento. La realtà è che la lista di attesa oggi è di 6 mesi, salvo rivolgersi a una struttura privata e al relativo, ingente costo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori