Emergenza profughi a Pordenone, alla caserma Monti non c’è posto
Rete solidale denuncia: «Coperte e sacchi a pelo sottratti ai rifugiati». Ma per la polizia locale era materiale abbandonato

PORDENONE. Le coperte sottratte al Bronx riaccendono la polemica tra i volontari della Rete solidale e l’amministrazione comunale. «Ci risiamo – scrivono i volontari della Rete –. C’è da essere disgustati dal sadismo di questa amministrazione che periodicamente ruba le coperte e i sacchi a pelo ai rifugiati che dormono per strada».
I ragazzi che hanno trascorso la notte al Bronx (quattro tra sabato e domenica) hanno raccontato ai volontari che le forze dell’ordine sono passate e hanno sottratto quello che era nell’angolo del parcheggio utilizzato come riparo dove trascorrere la notte. Il comandante della polizia municipale, Stefano Rossi, però, puntualizza su questo fatto.
«Noi stiamo svolgendo controlli in diverse zone della città – ha spiegato – e laddove vengono trovati oggetti abbandonati li recuperiamo e li portiamo al magazzino. Al Bronx, mi hanno riferito gli addetti che hanno svolto le pulizie, sono stati raccolti rifiuti. Ora, un conto è raccogliere le cose della notte e riporle con ordine in un angolo, un conto è abbandonare gli oggetti».
Nel primo caso, Rossi ha specificato che era stato raggiunto un accordo e aveva dato disposizione di non portare via nulla che fosse riposto con cura in un angolo o racchiuso in sacchetti. Se invece gli oggetti vengono abbandonati, sono raccolti e portati via.
Oggi – ha assicurato il comandante – una volta tornato al comando verificherà quello che è successo sabato e contatterà i volontari della Rete. Già in passato, quando sono stati raccolti oggetti, qualora vengano a reclamarli, si restituiscono», ha rimarcato Rossi, il quale ha comunque sottolineato che era ormai parecchio tempo che episodi di questo genere non accadevano più.
L’altra notte, una volta verificato che le coperte non c’erano più, i volontari della Croce rossa hanno portato teli da stendere a terra, mentre i volontari della Rete hanno recuperato sacchi a pelo.
A dormire all’addiaccio erano in quattro: si tratta di persone che hanno già effettuato la registrazione in Questura e attendono un posto alla Monti. Un posto che, però, non c’è.
«L’hub è pieno – ha spiegato il presidente della Croce rossa, Giovanni Antonaglia – e finché sul territorio non vengono individuati luoghi per l’accoglienza il turn over non può verificarsi e chi è fuori non può entrare».
Sono già cinque notti che queste persone dormono al Bronx, in attesa che si liberino i posti alla Monti. Ma il meccanismo pare essersi inceppato.
Una situazione che si sta verificando con sempre maggiore frequenza, considerato che da agosto, nel momento dell’apertura del servizio, sino a febbraio non era mai accaduto che persone fossero costrette a stare fuori, mentre negli ultimi quindici giorni è già la seconda volta che accade: il primo marzo scorso sono stati trasferiti in cinquanta dalla Monti al Veneto. Ora la situazione si sta verificando nuovamente.
E oggi, lunedì 20 marzo, si conclude il periodo dell’emergenza freddo: sono una quindicina le persone che per un paio di mesi hanno trovato da dormire in diverse strutture cittadine. Da stasera saranno di nuovo all’aperto.
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