Case vacanze vecchie e Lignano va in rosso
In regione dati positivi, mentre la spiaggia perde 32.636 ospiti. Nonostante il meteo i poli sciistici mantengono i numeri del 2015

UDINE. Lignano si scopre non più attrattiva come un tempo. Nel 2016 gli arrivi sono calati del 2,2 per cento (pari a 6 mila e 36 persone), le presenze - ovvero i soggiorni superiori a una notte - del 2,3 (32 mila 636 ospiti in meno). Tutta colpa delle seconde case che non sono più gradite dal mercato, poiché in larga misura risalgono agli anni Sessanta e non sono state adeguatamente ristrutturate.
Nota negativa che è l’unica di un report sul turismo regionale di PromoTurismo Fvg altrimenti impeccabile. Il 2016 registra la crescita più alta degli ultimi 15 anni: più 379 mila presenze rispetto al medesimo periodo del 2015 e incremento del 4,8 per cento nel totale delle strutture ricettive del Fvg.
«Dopo tre anni, dal 2012 al 2014, in calo, nel 2016 continua il trend positivo già registrato l’anno scorso - ha osservato il vicepresidente e assessore al Turismo Sergio Bolzonello che ha illustrato i dati insieme al direttore generale di PromoTurismo Fvg, Marco Tullio Petrangelo, e al direttore marketing Bruno Bertero -. Se sommiamo la crescita del 2015 e quella del 2016 portiamo a un totale di più 9,1 per cento di turisti, pari a 690 mila presenze in due anni.
Ci stiamo riavvicinando al dato del 2011, un record per il nostro territorio, che raggiungeremo nel 2017 se continuerà questo trend. Complessivamente c’è una condizione favorevole per il mare italiano, anche se con problematiche su Lignano che stiamo cercando di risolvere grazie al tavolo già attivo con Comune e agenzie turistiche».
Scendendo nel dettaglio la fotografia mostra in modo aggregato un più 6,5 per cento negli arrivi (2 milioni 323 mila 223) e più 4,8 per cento nelle presenze (8 milioni 295 mila 296) in tutte le strutture ricettive della regione nell’intero arco del 2016 (145 mila 324 i posti letto, di cui 91 mila e 73 nei pubblici esercizi e 54 mila 251 in case e appartamenti privati). Lombardia, Veneto e Fvg sono i bacini italiani privilegiati per il turismo in regione, pari al 62 per cento del totale.
L’Austria guida la compagine straniera, seguita da Germania, Ungheria e Repubblica Ceca. Da segnalare l’ottima performance della Danimarca, cresciuta del 30 per cento grazie ad azioni dirette della Regione nei confronti di tour operator locali. Bed and breakfast e campeggi sono le strutture più gettonate dai visitatori, insieme agli alberghi diffusi.
La montagna, anche nel periodo estivo, è l’ambito in cui si sono verificate le variazioni più importanti. Nel Tarvisiano-Sella Nevea spicca il 24,9 per cento di arrivi di turisti. Positiva anche la Carnia (7,3 per cento di arrivi e 2,1 di presenze) così anche Piancavallo e Dolomiti Friulane (9,8 per cento e 0,2). Buone performance per Grado, Aquileia e Palmanova, soprattutto grazie agli stranieri, che contribuiscono in gran parte all'8 per cento in più di arrivi (328 mila 110) e al 7,6 (un milione 432 mila 777) di presenze. Lignano e la Laguna di Marano registrano in termini assoluti un più 2,8 per cento negli arrivi (671 mila 447) e 2,2 per cento nelle presenze (3 milioni 592 mila e 43), ma - come detto - soffrono il calo di turisti italiani, soprattutto nel settore affittanze. Restano molto attrattivi anche i quattro capoluoghi di provincia e i relativi ambiti turistici, tutti di segno positivo. Gli incrementi vanno dall’11,3 per cento negli arrivi e 13,4 nelle presenze di Gorizia, al 7 e 3,5 di Pordenone. Quindi Trieste (6,4 per cento e 8,7) e Udine (6,1 per cento e 4,2).
Udine è favorita dalla ciclovia Alpe Adria che porta in città turisti “last second”. Anticipati anche i dati sulla stagione invernale appena conclusa (con l’eccezione di Sella Nevea), complessivamente positiva nonostante la carenza di neve. I primi ingressi negli impianti sciistici sono stati 498 mila 869 (più 0,15 per cento). Premiati i servizi aggiuntivi, come i parchi per i bambini. Dopo Piancavallo e Tarvisio ne sorgerà uno anche a Ravascletto.
I commenti dei lettori