Finte vaccinazioni, iniezione da rifare per 7 mila bambini
Il direttore dell’Azienda sanitaria Benetollo: atto criminale: «Niente epidemia solo perchè esiste l’immunità di “gregge”»
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UDINE. Settemila bambini da richiamare, ventimila dosi da somministrare in sei mesi. Un danno economico quantificabile in alcune centinaia di migliaia di euro. Secondo i numeri in possesso della task force – i dati ufficiali verranno resi noti il 3 maggio – Emanuela Petrillo, l’assistente sanitaria al centro della vicenda per le finte vaccinazioni, non aveva effettuato correttamente in Friuli un terzo delle profilassi nei piccoli sotto l’anno d’età e metà negli adolescenti. «Un comportamento criminale», lo definisce il direttore generale dell’azienda sanitaria 3, Pierpaolo Benetollo. «Se non si è verificata un’epidemia – aggiunge il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Aas 3, Paolo Pischiutti – lo dobbiamo unicamente all’immunità di gregge, cioè all’alto livello di vaccinazione che abbiamo nel resto della popolazione».
Vaccinazioni “per finta”
Il gruppo di medici, che ieri pomeriggio ha convocato d’urgenza una conferenza stampa al Dipartimento di prevenzione di via Chiusaforte, è sicuro: l’unica responsabile è Emanuela Petrillo. «I primi risultati, per quanto parziali – dice Benetollo –, fanno pensare che una parte dei bambini controllati in questi giorni, che sono quelli che avevano effettuato l’intero ciclo con l’assistente sanitaria al centro della vicenda, non abbia ricevuto una vaccinazione completa. Quindi riteniamo che la stessa operatrice nel complesso abbia, almeno per un parte, agito in maniera scorretta, mentre tutte le profilassi eseguite da altri vaccinatori del Distretto di Codroipo non hanno problemi. Quindi, nel complesso, la maggior parte delle iniezioni è stata efficace, ma molti bambini potrebbero aver ricevuto una o più dosi “per finta”. Questo fa sì che attualmente siano protetti, ma non possiamo avere certezza che la loro protezione duri per tutta la vita o per il tempo che è previsto». Risultato: la task force ha deciso di seguire il principio di massima precauzione e di ripetere tutte le settemila vaccinazioni eseguite a Codroipo dal 16 novembre 2009 al 18 dicembre 2015 periodo nel quale Emanuela Petrillo aveva esercitato la professione nel Distretto del Medio Friuli.
Il piano straordinario
Dovranno essere somministrate nuovamente circa 20 mila dosi. Fin da domani mattina quindi inizierà al Distretto la campagna straordinaria di vaccinazione nella popolazione in tenera età del Medio Friuli «al fine – precisa Benetollo – di dare certezza di completa copertura a tutti i nostri bambini». Il programma durerà sei mesi. Si inizierà con chi non avrebbe dovuto ricevere il ciclo completo. «Contiamo che già entro il mese di maggio tutti i bambini che ne potrebbero aver bisogno – spiega il direttore generale dell’Aas 3 –, avranno ricevuto almeno una nuova dose di vaccino». Il richiamo varrà anche per i 700 adulti visitati negli anni addietro da Emanuela Petrillo.
Il piano di assunzioni
Il danno economico è di alcune centinaia di migliaia di euro, perchè oltre alle dosi, la Regione dovrà fare un piano di assunzioni straordinario del personale. «I nuovi andranno a ricoprire ruoli in altri servizi. Per il piano di vaccinazioni – precisa Benetollo - metteremo a disposizione degli esperti. Dicendo questo voglio rassicurare mamme e papà».
«È stato un tradimento»
«Non riusciamo a comprendere perchè l’assistente abbia potuto fare questo. Di sicuro è stato un atto di tradimento, un comportamento criminale che poteva mettere a rischio la salute di una comunità. Non si possono prendere in giro le persone in questo modo», spiega Benetollo. L’Azienda sanitaria è ancora sotto choc. «Abbiamo parlato – prosegue – con i medici e con le altre assistenti sanitarie che hanno lavorato con lei in questi anni, fin dal momento della sua assunzione a novembre 2009, e tutti ci dicono che era una giovane seria, attiva nelle riunioni tecniche e con conoscenze del tutto adeguate. Chi le è stato vicino è ancora incredulo e non riesce a capire perchè sia successo. Abbiamo sentito anche mamme medico e mamme infermiere che hanno vaccinato con lei i propri bambini negli scorsi anni e non si erano insospettite. Solo dopo il trasferimento a Treviso sono emersi i primi sospetti. Non so come abbia potuto agire in maniera scorretta in Friuli. Immagino che preparasse il vaccino ma, pur facendo la puntura, non iniettasse la dose. Quando abbiamo saputo venerdì pomeriggio che i primi campioni avevano dato esito negativo, ci siamo rivolti immediatamente alla magistratura, che farà di certo tutte le indagini necessarie».
«Non c’è allarme»
L’Azienda sanitaria continua a tranquillizzare i genitori che in questi giorni hanno tempestato di telefonate i centralini. «Non c’è urgenza – questo è l’appello di Benetollo –, non ci sono pericoli immediati». Il personale dell’Aas 3 inizierà a fare le telefonate fin dalla giornata di domani. Dati i numeri in questione, ci vorranno alcuni giorni per raggiungere tutti. «Contiamo di riuscire a contattare tutti – conclude Benetollo – già entro metà maggio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Vaccinazioni “per finta”
Il gruppo di medici, che ieri pomeriggio ha convocato d’urgenza una conferenza stampa al Dipartimento di prevenzione di via Chiusaforte, è sicuro: l’unica responsabile è Emanuela Petrillo. «I primi risultati, per quanto parziali – dice Benetollo –, fanno pensare che una parte dei bambini controllati in questi giorni, che sono quelli che avevano effettuato l’intero ciclo con l’assistente sanitaria al centro della vicenda, non abbia ricevuto una vaccinazione completa. Quindi riteniamo che la stessa operatrice nel complesso abbia, almeno per un parte, agito in maniera scorretta, mentre tutte le profilassi eseguite da altri vaccinatori del Distretto di Codroipo non hanno problemi. Quindi, nel complesso, la maggior parte delle iniezioni è stata efficace, ma molti bambini potrebbero aver ricevuto una o più dosi “per finta”. Questo fa sì che attualmente siano protetti, ma non possiamo avere certezza che la loro protezione duri per tutta la vita o per il tempo che è previsto». Risultato: la task force ha deciso di seguire il principio di massima precauzione e di ripetere tutte le settemila vaccinazioni eseguite a Codroipo dal 16 novembre 2009 al 18 dicembre 2015 periodo nel quale Emanuela Petrillo aveva esercitato la professione nel Distretto del Medio Friuli.
Il piano straordinario
Dovranno essere somministrate nuovamente circa 20 mila dosi. Fin da domani mattina quindi inizierà al Distretto la campagna straordinaria di vaccinazione nella popolazione in tenera età del Medio Friuli «al fine – precisa Benetollo – di dare certezza di completa copertura a tutti i nostri bambini». Il programma durerà sei mesi. Si inizierà con chi non avrebbe dovuto ricevere il ciclo completo. «Contiamo che già entro il mese di maggio tutti i bambini che ne potrebbero aver bisogno – spiega il direttore generale dell’Aas 3 –, avranno ricevuto almeno una nuova dose di vaccino». Il richiamo varrà anche per i 700 adulti visitati negli anni addietro da Emanuela Petrillo.
Il piano di assunzioni
Il danno economico è di alcune centinaia di migliaia di euro, perchè oltre alle dosi, la Regione dovrà fare un piano di assunzioni straordinario del personale. «I nuovi andranno a ricoprire ruoli in altri servizi. Per il piano di vaccinazioni – precisa Benetollo - metteremo a disposizione degli esperti. Dicendo questo voglio rassicurare mamme e papà».
«È stato un tradimento»
«Non riusciamo a comprendere perchè l’assistente abbia potuto fare questo. Di sicuro è stato un atto di tradimento, un comportamento criminale che poteva mettere a rischio la salute di una comunità. Non si possono prendere in giro le persone in questo modo», spiega Benetollo. L’Azienda sanitaria è ancora sotto choc. «Abbiamo parlato – prosegue – con i medici e con le altre assistenti sanitarie che hanno lavorato con lei in questi anni, fin dal momento della sua assunzione a novembre 2009, e tutti ci dicono che era una giovane seria, attiva nelle riunioni tecniche e con conoscenze del tutto adeguate. Chi le è stato vicino è ancora incredulo e non riesce a capire perchè sia successo. Abbiamo sentito anche mamme medico e mamme infermiere che hanno vaccinato con lei i propri bambini negli scorsi anni e non si erano insospettite. Solo dopo il trasferimento a Treviso sono emersi i primi sospetti. Non so come abbia potuto agire in maniera scorretta in Friuli. Immagino che preparasse il vaccino ma, pur facendo la puntura, non iniettasse la dose. Quando abbiamo saputo venerdì pomeriggio che i primi campioni avevano dato esito negativo, ci siamo rivolti immediatamente alla magistratura, che farà di certo tutte le indagini necessarie».
«Non c’è allarme»
L’Azienda sanitaria continua a tranquillizzare i genitori che in questi giorni hanno tempestato di telefonate i centralini. «Non c’è urgenza – questo è l’appello di Benetollo –, non ci sono pericoli immediati». Il personale dell’Aas 3 inizierà a fare le telefonate fin dalla giornata di domani. Dati i numeri in questione, ci vorranno alcuni giorni per raggiungere tutti. «Contiamo di riuscire a contattare tutti – conclude Benetollo – già entro metà maggio».
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