Al via giovedì Minimalia, il dinamismo virtuale da Make
Make è lo spazio espositivo di via Manin dove Minimalia, il progetto che studia le relazioni nell’era digitale, si sviluppa grazie a Dmav, il collettivo di giovani artisti guidato da Alessandro...
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Make è lo spazio espositivo di via Manin dove Minimalia, il progetto che studia le relazioni nell’era digitale, si sviluppa grazie a Dmav, il collettivo di giovani artisti guidato da Alessandro Rinaldi. Nella Udine animata dal festival vicino/lontano, da giovedì al 28 maggio, l’ex “L’Aquila nera” il locale della movida degli anni Settanta, ospiterà una rassegna sulle identità informatiche, sulle relazioni digitali, dinamiche e virtuali. Una domanda riecheggerà da Make: «Siamo forse una miriade di punti immersi in relazioni sempre più vuote?». E ancora: «La nostra capacità di conversazione è sopravvissuta?».
«Minimalia - spiega Rinaldi - crea un rovesciamento di prospettiva in cui tutto è fuori scala: microcosmi depressivi abitati da persone in miniatura e perfettamente arredati in cui coltivare i nostri sogni di successo e felicità, e ambienti enormi al confine tra gioia e ossessione invasi da texture composte da minuscole notifiche social, segno pulsante e ossessivo dei nostri tempi che sembra essere diventato più importante di ciò che avviene davanti ai nostri occhi».
Il primo atto della mostra, quello che prenderà il via giovedì, sarà Little Town: composizioni fotografiche, diorami in cui vivono microscopici essere umani assorbiti da grandi immagini di sfondo che creano tensione tra gli spazi, una vicinanza forzata. «Aiutiamo gli abitanti di Minimalia a trovare la loro relazione e il loro amore – esorta Rinaldi -. Diamo corpo alle loro relazioni, continuiamo a guardarli. Come se fossero per noi un minuscolo specchio per il nostro crescente disorientamento».
Venerdì, invece, alle 18, seguirà una performance – modalità espressiva prediletta da Dmav – nell’ex chiesa di San Francesco, dove sarà esposta un’opera di grandi dimensioni in un allestimento provocatorio. Sarà una sorta di cripta digitale che rivredemo, a breve, in altri spazi della città.
Ma non è ancora tutto perché Minimalia, l’iniziativa patrocinata da Comune, Casa Cavazzini, Università di Udine e Confindustria, verrà raccontata all’interno di The independent, il progetto ideato dal Maxxi di Roma a cui Dmav aderisce come collettivo artistico indipendente. Recente e anche la sinergia attivata con Nesxt, network internazionale indipendente di arte, cultura e innovazione, a Torino.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Minimalia - spiega Rinaldi - crea un rovesciamento di prospettiva in cui tutto è fuori scala: microcosmi depressivi abitati da persone in miniatura e perfettamente arredati in cui coltivare i nostri sogni di successo e felicità, e ambienti enormi al confine tra gioia e ossessione invasi da texture composte da minuscole notifiche social, segno pulsante e ossessivo dei nostri tempi che sembra essere diventato più importante di ciò che avviene davanti ai nostri occhi».
Il primo atto della mostra, quello che prenderà il via giovedì, sarà Little Town: composizioni fotografiche, diorami in cui vivono microscopici essere umani assorbiti da grandi immagini di sfondo che creano tensione tra gli spazi, una vicinanza forzata. «Aiutiamo gli abitanti di Minimalia a trovare la loro relazione e il loro amore – esorta Rinaldi -. Diamo corpo alle loro relazioni, continuiamo a guardarli. Come se fossero per noi un minuscolo specchio per il nostro crescente disorientamento».
Venerdì, invece, alle 18, seguirà una performance – modalità espressiva prediletta da Dmav – nell’ex chiesa di San Francesco, dove sarà esposta un’opera di grandi dimensioni in un allestimento provocatorio. Sarà una sorta di cripta digitale che rivredemo, a breve, in altri spazi della città.
Ma non è ancora tutto perché Minimalia, l’iniziativa patrocinata da Comune, Casa Cavazzini, Università di Udine e Confindustria, verrà raccontata all’interno di The independent, il progetto ideato dal Maxxi di Roma a cui Dmav aderisce come collettivo artistico indipendente. Recente e anche la sinergia attivata con Nesxt, network internazionale indipendente di arte, cultura e innovazione, a Torino.
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