I vigili multano il parroco e le campane si scatenano
Majano: costretto a pagare 3.283 euro perché il suono disturbava i residenti Don Emmanuel: «Chiederò aiuto alla popolazione». Arrivano gli scampanotadors
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MAJANO. I vigili lo hanno già multato perché disturbava la comunità, ma ieri le campane di don Emmanuel sono risuonate in tutto il paese grazie agli scampanotadors e lo faranno anche oggi in occasione della festività dei santi Pietro e Paolo. Sono stati tanti i fedeli che ieri hanno dimostrato solidarietà al loro parroco.
Martedì scorso gli agenti della Polizia locale hanno suonato alla porta di don Emmanuel Runditse, parroco di Majano, per notificargli il verbale relativo a violazioni in materia di inquinamento acustico. Il parroco, originario del Burundi, dovrà pagare 2 mila euro di multa più 1.283 di spese di procedimento per il costo delle prestazioni fornite dall’Arpa. In seguito alla denuncia sporta da alcuni residenti sono dovuti intervenire i tecnici della Agenzia regionale per l’ambiente che, nel periodo compreso tra il 23 e il 29 marzo scorso, hanno effettuato delle rilevazioni, accertando che le campane nei tre momenti in cui suonano (alle 7, alle 12 e alle 19) superano il limite consentito per le ore diurne ovvero i 60 decibel. Rattristato e adirato don Emmanuel che a Majano è arrivato, dopo anni nella parrocchia di Dignano, il 1°marzo del 2014. «Non sono stato informato da nessuno – spiega don Emmanuel – del fatto che c’era un procedimento in corso. Delle campane non ho mai parlato alla popolazione, ma a messa domani (oggi per chi legge ndr) dirò tutto, delle multe e dei debiti che ho trovato quando sono arrivato: ho 130 mila euro da pagare per l’acquisto delle campane che sono state multate».
Il 6 maggio del 2012, dopo 36 anni di attesa, era stato inaugurato il campanile con le tre campane fuse in Austria Innsbruck dall’Antica Fonderia Grassmayr. «La “voce” delle nuove campane – aveva affermato l’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato – ricordi a tutti che siamo una sola famiglia». Parole che oggi stridono con la volontà di chi vuole farle tacere.
«Il parroco di allora – riferisce don Emmanuel – aveva detto che sarebbe stata la parrocchia ad accollarsi il costo delle campane ovvero 130 mila euro». E di quei debiti il parroco non aveva mai fatto parola con i fedeli nemmeno quando ci fu la visita delle forze dell’ordine. «Il 7 dicembre del 2016 – racconta – sono arrivati 8 carabinieri per una perquisizione relativa ai conti della Parrocchia. Io quei soldi li troverò – afferma don Emmanuel – ma per la multa chiederò alla popolazione». Che le campane dessero fastidio, però, si era capito: «Erano stati affissi dei cartelli, poi c’era stata una raccolta di firme: 84 nomi in tutto, la maggior parte di fuori comune» ammette tristemente il parroco.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì scorso gli agenti della Polizia locale hanno suonato alla porta di don Emmanuel Runditse, parroco di Majano, per notificargli il verbale relativo a violazioni in materia di inquinamento acustico. Il parroco, originario del Burundi, dovrà pagare 2 mila euro di multa più 1.283 di spese di procedimento per il costo delle prestazioni fornite dall’Arpa. In seguito alla denuncia sporta da alcuni residenti sono dovuti intervenire i tecnici della Agenzia regionale per l’ambiente che, nel periodo compreso tra il 23 e il 29 marzo scorso, hanno effettuato delle rilevazioni, accertando che le campane nei tre momenti in cui suonano (alle 7, alle 12 e alle 19) superano il limite consentito per le ore diurne ovvero i 60 decibel. Rattristato e adirato don Emmanuel che a Majano è arrivato, dopo anni nella parrocchia di Dignano, il 1°marzo del 2014. «Non sono stato informato da nessuno – spiega don Emmanuel – del fatto che c’era un procedimento in corso. Delle campane non ho mai parlato alla popolazione, ma a messa domani (oggi per chi legge ndr) dirò tutto, delle multe e dei debiti che ho trovato quando sono arrivato: ho 130 mila euro da pagare per l’acquisto delle campane che sono state multate».
Il 6 maggio del 2012, dopo 36 anni di attesa, era stato inaugurato il campanile con le tre campane fuse in Austria Innsbruck dall’Antica Fonderia Grassmayr. «La “voce” delle nuove campane – aveva affermato l’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato – ricordi a tutti che siamo una sola famiglia». Parole che oggi stridono con la volontà di chi vuole farle tacere.
«Il parroco di allora – riferisce don Emmanuel – aveva detto che sarebbe stata la parrocchia ad accollarsi il costo delle campane ovvero 130 mila euro». E di quei debiti il parroco non aveva mai fatto parola con i fedeli nemmeno quando ci fu la visita delle forze dell’ordine. «Il 7 dicembre del 2016 – racconta – sono arrivati 8 carabinieri per una perquisizione relativa ai conti della Parrocchia. Io quei soldi li troverò – afferma don Emmanuel – ma per la multa chiederò alla popolazione». Che le campane dessero fastidio, però, si era capito: «Erano stati affissi dei cartelli, poi c’era stata una raccolta di firme: 84 nomi in tutto, la maggior parte di fuori comune» ammette tristemente il parroco.
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