L’arte unirà i luoghi-simbolo delle due Gorizie
Progetto curato dalla Bsi e dalla biblioteca Bevk. Installazioni per riflettere sul futuro delle città
1 minuto di lettura

Un percorso costellato di installazioni artistiche a ottobre unirà i principali luoghi di interesse culturale di Gorizia e Nova Gorica grazie a un progetto curato dalle due principali biblioteche delle due città, la Statale isontina e la Bevk.
A confermarlo è Marco Menato, direttore della Bsi, che ha affidato l’iniziativa a un collettivo di artisti lombardo, il Gruppo Koinè, specializzato in eventi espositivi in luoghi insoliti e all’aperto. Il progetto, originariamente pensato a livello biblioteconomico, è coordinato da Giacomo Nicola Manenti in collaborazione con Bostjan Potokar, docente della facoltà di Belle arti dell’Università di Nova Gorica (ma che ha sede a Gorizia a Palazzo Alvarez), a cui è stato dato il compito di individuare artisti sloveni disponibili per tale operazione.
Tra quelli italiani figura anche il goriziano Ernesto Paulin, protagonista fin dal 1998 di molti interventi artistici alla Bsi. Proprio grazie a Paulin, Menato ha conosciuto un po’ per caso gli artisti lombardi, che si sono mostrati subito affascinati dall’idea di unire in un unico percorso le due città, evidenziando caratteristiche e peculiarità di quella “vecchia” e quella “nuova”.
«In realtà c’è anche il progetto di fondere i due cataloghi elettronici delle due biblioteche. Ormai sempre più italiani vanno a Nova Gorica alla Bevk, da quando è stata rinnovata è molto gradevole e moderna. Hanno giornali in tutte le lingue e anche diversi libri non solo in sloveno».
Ma se per arrivare a questo ci vorrà del tempo, per quanto riguarda l’altro progetto «gli artisti hanno già effettuato un rendering per le zone d’interesse», conclude Menato.
Le installazioni sono in progettazione e, da quanto riporta il direttore della struttura goriziana, saranno ben visibili e ispirate all’arte contemporanea. I costi, a quanto pare, non saranno alti e al momento hanno trovato il sostegno praticamente solo dalla parte slovena, dove le istituzioni coinvolte si sono dimostrate particolarmente sensibili al progetto. Il suo scopo va al di là dell’impatto estetico. L’intento è far riflettere sul passato comune ma anche sulle potenzialità future delle due città unite, colpendo la sensibilità dei passanti.
Oltre ai punti nodali di Gorizia e Nova Gorica, le opere troveranno spazio nelle due Biblioteche, per quanto i veri protagonisti rimarranno gli spazi aperti. La filosofia del collettivo lombardo promuove infatti lo scambio continuo e serrato tra l’opera d’arte e l’ambiente che la ospita. Il Gruppo Koinè immagina poi che le installazioni dialoghino (a volte in armonia, altre volte in voluto contrasto) con la storia, le problematiche e le caratteristiche del contesto in cui sono inserite.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
A confermarlo è Marco Menato, direttore della Bsi, che ha affidato l’iniziativa a un collettivo di artisti lombardo, il Gruppo Koinè, specializzato in eventi espositivi in luoghi insoliti e all’aperto. Il progetto, originariamente pensato a livello biblioteconomico, è coordinato da Giacomo Nicola Manenti in collaborazione con Bostjan Potokar, docente della facoltà di Belle arti dell’Università di Nova Gorica (ma che ha sede a Gorizia a Palazzo Alvarez), a cui è stato dato il compito di individuare artisti sloveni disponibili per tale operazione.
Tra quelli italiani figura anche il goriziano Ernesto Paulin, protagonista fin dal 1998 di molti interventi artistici alla Bsi. Proprio grazie a Paulin, Menato ha conosciuto un po’ per caso gli artisti lombardi, che si sono mostrati subito affascinati dall’idea di unire in un unico percorso le due città, evidenziando caratteristiche e peculiarità di quella “vecchia” e quella “nuova”.
«In realtà c’è anche il progetto di fondere i due cataloghi elettronici delle due biblioteche. Ormai sempre più italiani vanno a Nova Gorica alla Bevk, da quando è stata rinnovata è molto gradevole e moderna. Hanno giornali in tutte le lingue e anche diversi libri non solo in sloveno».
Ma se per arrivare a questo ci vorrà del tempo, per quanto riguarda l’altro progetto «gli artisti hanno già effettuato un rendering per le zone d’interesse», conclude Menato.
Le installazioni sono in progettazione e, da quanto riporta il direttore della struttura goriziana, saranno ben visibili e ispirate all’arte contemporanea. I costi, a quanto pare, non saranno alti e al momento hanno trovato il sostegno praticamente solo dalla parte slovena, dove le istituzioni coinvolte si sono dimostrate particolarmente sensibili al progetto. Il suo scopo va al di là dell’impatto estetico. L’intento è far riflettere sul passato comune ma anche sulle potenzialità future delle due città unite, colpendo la sensibilità dei passanti.
Oltre ai punti nodali di Gorizia e Nova Gorica, le opere troveranno spazio nelle due Biblioteche, per quanto i veri protagonisti rimarranno gli spazi aperti. La filosofia del collettivo lombardo promuove infatti lo scambio continuo e serrato tra l’opera d’arte e l’ambiente che la ospita. Il Gruppo Koinè immagina poi che le installazioni dialoghino (a volte in armonia, altre volte in voluto contrasto) con la storia, le problematiche e le caratteristiche del contesto in cui sono inserite.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori