Era al presidio con la forca: «Denuncio io i carabinieri»
MAJANO. Denunciato dai carabinieri di Majano per aver portato in luogo pubblico un oggetto atto a offendere senza giustificato motivo. Luca Cargnelutti, 41 anni di Majano, dovrà rispondere per...
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MAJANO. Denunciato dai carabinieri di Majano per aver portato in luogo pubblico un oggetto atto a offendere senza giustificato motivo. Luca Cargnelutti, 41 anni di Majano, dovrà rispondere per essersi presentato giovedì sera al presidio davanti al municipio munito del proprio attrezzo di lavoro, una forca. Cargnelutti aveva deciso di presentarsi munito di forca perché, come ha dichiarato al nostro giornale, quello è il simbolo del lavoro: «Chi pretende diritti – aveva dichiarato giovedì sera – deve prima lavorare per averli».
Nel corso della serata uno dei due uomini della questura presenti in borghese al presidio aveva avvertito il majanese che con quell’utensile in un contesto del genere non ci poteva stare. «Quella persona - spiega Cargnelutti – non si è qualificata per cui non ho inteso seguire il suo invito. Non solo. Per ben due volte il comandante della stazione carabinieri di Majano mi è passato vicino e non mi ha detto niente, ci siamo anche salutati. Per questo, quando mi è arrivata la telefonata dei carabinieri con l’invito a presentarmi in ufficio, mi è sembrata una cosa assurda».
Un fulmine a ciel sereno la denuncia, per Cargnelutti. «Oggi pomeriggio (ieri, ndr) andrò in caserma per sporgere denuncia contro lo stesso comandante dei carabinieri di Majano, per atti persecutori».
Per Cargnelutti, infatti, il comandante avrebbe dovuto avvisarlo che quello per lui è uno strumento di lavoro, in quel contesto poteva essere visto come un oggetto atto a offendere. «Io ho portato la forca perché è il simbolo del lavoro, non di violenza».(a.c.)
Nel corso della serata uno dei due uomini della questura presenti in borghese al presidio aveva avvertito il majanese che con quell’utensile in un contesto del genere non ci poteva stare. «Quella persona - spiega Cargnelutti – non si è qualificata per cui non ho inteso seguire il suo invito. Non solo. Per ben due volte il comandante della stazione carabinieri di Majano mi è passato vicino e non mi ha detto niente, ci siamo anche salutati. Per questo, quando mi è arrivata la telefonata dei carabinieri con l’invito a presentarmi in ufficio, mi è sembrata una cosa assurda».
Un fulmine a ciel sereno la denuncia, per Cargnelutti. «Oggi pomeriggio (ieri, ndr) andrò in caserma per sporgere denuncia contro lo stesso comandante dei carabinieri di Majano, per atti persecutori».
Per Cargnelutti, infatti, il comandante avrebbe dovuto avvisarlo che quello per lui è uno strumento di lavoro, in quel contesto poteva essere visto come un oggetto atto a offendere. «Io ho portato la forca perché è il simbolo del lavoro, non di violenza».(a.c.)
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