Dopo 70 anni chiude la falegnameria Fagem
Trivignano: oggi ultimo giorno di attività per i tre fratelli Donato. Hanno lavorato per le grandi aziende
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TRIVIGNANO UDINESE. È oggi l’ultimo giorno di apertura della falegnameria Fagem di Trivignano Udinese. I tre titolari, i fratelli Vinicio, Domenico e Nereo Donato, hanno infatti deciso di godersi un po’di riposo.
La storia di quest’attività nasce nel 1950 quando Giuseppe Donato si trasferisce a Trivignano, assieme alla moglie Carmen e ai tre figli che all’epoca avevano 10, 6 e 4 anni. Il primo laboratorio si trovava in una stanza all’interno della casa; inevitabile quindi per i tre fratelli trascorrere il tempo libero accanto al padre e imitarne i gesti. In quei primi anni la falegnameria si occupava soprattutto della costruzione di botti, carri, scale, ma nel tempo si è specializzata nella produzione di serramenti in legno. Tracce dell’attività di allora sono ancora presenti in paese: si pensi, ad esempio, alla porta di ingresso dell’alimentari 3Elle o ai serramenti del bar Olivo dove Bepo e Domenico costruirono, direttamente all’interno del locale, anche il bancone tuttora presente.
«Giuseppe – raccontano i nipoti che non hanno proseguito con l’attività di famiglia, ma sono orgogliosi della sua storia – era un “visionario” e credeva nelle nuove tecnologie. Fu infatti il primo a Trivignano ad acquistare una pialla elettrica, strumento che gli è valso il soprannome di “Splane”, un appellativo che ancora viene usato in paese per gli appartenenti alle famiglie Donato».
Negli anni’50 è nata l’esigenza di ampliarsi e di costruire un laboratorio, annesso alla casa. Crescendo, i figli Vinicio, Domenico e Nereo sono entrati a far parte in modo attivo nell’azienda paterna che, nel 1964, è diventata Fagem (acronimo di Fabbrica artigiana giocattoli e mobili) di Donato Giuseppe, per poi passare ai figli nel 1985. L’attività si è spostata in un primo capannone nel 1960, cui si è aggiunto un secondo nel’76, specializzandosi nella produzione di tavoli e tavolini da salotto per aziende italiane (Flai e Coin) e del Manzanese (Calligaris). Dopo quasi 70 anni di attività, oggi la Fagem chiude i battenti e i tre fratelli soci che ora hanno 77, 73 e 71 anni hanno deciso di ritirarsi a vita privata, lasciando alla comunità un’importante eredità: un mondo di valori fatto di senso del dovere e di passione per il proprio lavoro.
La storia di quest’attività nasce nel 1950 quando Giuseppe Donato si trasferisce a Trivignano, assieme alla moglie Carmen e ai tre figli che all’epoca avevano 10, 6 e 4 anni. Il primo laboratorio si trovava in una stanza all’interno della casa; inevitabile quindi per i tre fratelli trascorrere il tempo libero accanto al padre e imitarne i gesti. In quei primi anni la falegnameria si occupava soprattutto della costruzione di botti, carri, scale, ma nel tempo si è specializzata nella produzione di serramenti in legno. Tracce dell’attività di allora sono ancora presenti in paese: si pensi, ad esempio, alla porta di ingresso dell’alimentari 3Elle o ai serramenti del bar Olivo dove Bepo e Domenico costruirono, direttamente all’interno del locale, anche il bancone tuttora presente.
«Giuseppe – raccontano i nipoti che non hanno proseguito con l’attività di famiglia, ma sono orgogliosi della sua storia – era un “visionario” e credeva nelle nuove tecnologie. Fu infatti il primo a Trivignano ad acquistare una pialla elettrica, strumento che gli è valso il soprannome di “Splane”, un appellativo che ancora viene usato in paese per gli appartenenti alle famiglie Donato».
Negli anni’50 è nata l’esigenza di ampliarsi e di costruire un laboratorio, annesso alla casa. Crescendo, i figli Vinicio, Domenico e Nereo sono entrati a far parte in modo attivo nell’azienda paterna che, nel 1964, è diventata Fagem (acronimo di Fabbrica artigiana giocattoli e mobili) di Donato Giuseppe, per poi passare ai figli nel 1985. L’attività si è spostata in un primo capannone nel 1960, cui si è aggiunto un secondo nel’76, specializzandosi nella produzione di tavoli e tavolini da salotto per aziende italiane (Flai e Coin) e del Manzanese (Calligaris). Dopo quasi 70 anni di attività, oggi la Fagem chiude i battenti e i tre fratelli soci che ora hanno 77, 73 e 71 anni hanno deciso di ritirarsi a vita privata, lasciando alla comunità un’importante eredità: un mondo di valori fatto di senso del dovere e di passione per il proprio lavoro.
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