Bambini non vaccinati costretti a mangiare da soli in mensa
Alcuni casi in scuole del Friuli. Inteviene la Regione: non sono degli untori. Si porrà fine a questi episodi infatti con una circolare. Per quanto riguarda la profilassi, invece, sono 5mila le prenotazioni per chi non ha provveduto prima
di Davide Vicedomini
UDINE. Bambini non vaccinati lasciati mangiare da soli in mensa. La psicosi sui vaccini obbligatori sembra aver preso il sopravvento in alcuni istituti scolastici della Regione. Così il dipartimento di prevenzione e promozione della salute la prossima settimana emanerà una nuova circolare – la terza in poco più di un mese – per fare nuovamente chiarezza sulla questione. «Si rischia – avverte il direttore regionale Paolo Pischiutti – di nuocere alla sensibilità di questi bimbi. I non vaccinati ci sono sempre stati. Non sono untori né persone ammalate. Ci appelliamo al buon senso e all’elasticità dei dirigenti scolastici». Nel frattempo circa 5 mila famiglie “ritardatarie” hanno deciso di prendere appuntamento per completare o addirittura iniziare i cicli di vaccinazioni per i loro figli che risultavano parzialmente o totalmente scoperti.
La nuova circolare
La parola d’ordine è “flessibilità”. Il dipartimento regionale di prevenzione ha ricevuto segnalazione di casi di bambini che sono stati isolati durante il pasto in alcune scuole del Friuli. «Questo non deve accadere – dice Pischiutti -. Siamo consci delle responsabilità che ricadono sui presidi, ma non bisogna creare allarmismi. Bisogna essere meno intransigenti, altrimenti si ha un effetto domino di paura sulle famiglie». La nuova circolare cercherà di mettere ordine a quegli episodi da cui si è generato il caos. A partire anche dai documenti che vanno presentati a scuola. «Ci sono alcuni istituti - continua Pischiutti - che hanno richiesto ai genitori non solo l’autocertificazione ma anche il certificato vaccinale. Il rischio è di creare ulteriore burocrazia e lunghe file nelle aziende sanitarie. Noi ribadiremo il fatto che è sufficiente e necessario presentare uno solo dei due documenti. Poi saremo noi a verificare la veridicità dei dati quando verranno trasmessi dai singoli plessi scolastici».
A scuola vaccinati: le regole da seguire
Boom di prenotazioni
Al 20 settembre, ultima rilevazione fornita dal dipartimento, risultano 13.419 le prenotazioni giunte alle Aas per eseguire le vaccinazioni. Di queste 5 mila sono pervenute da famiglie che hanno preso appuntamento per completare o addirittura iniziare i cicli di profilassi. Si tratta di quei bambini che risultavano parzialmente o totalmente scoperti da ogni tipo di immunizzazione. Le restanti riguardano gli inviti spediti dalle Aziende sanitarie ai genitori con bimbi in età di vaccinazione.
«Si tratta di un ottimo risultato – commenta Pischiutti -. Il dibattito che si è creato con il decreto ha sortito un effetto positivo. E’ servito a smuovere, grazie anche all’opera di sensibilizzazione degli operatori sanitari, dei medici e dei pediatri, quella fascia di indecisi. Rimane un nocciolo duro, un centinaio circa, di no vax che continuare a ritardare gli appuntamenti». Al 31 dicembre 2016 risultavano 15 mila i bambini dai 0 ai 16 che non erano stati sottoposti alla profilassi dell’esavalente e 25 mila al vaccino antimorbillo. Dati confermati anche dal report 2016 della Regione secondo il quale la percentuale della copertura vaccinale per l’antimorbillo in dieci anni era diminuita del 9% passando dal 92 all’83% con un crollo verticale a partire dal 2013. Molti, però, hanno deciso di regolarizzare la loro posizione nel corso di quest’anno, soprattutto dopo l’emanazione del decreto Lorenzin. Da qui la speranza confermata anche dall’assessore alla Salute Maria Sandra Tedesca di «raggiungere a breve il fatidico 95% di bambini vaccinati, percentuale che è sinonimo di “immunità di gregge”».
Vaccini a scuola, dubbi (e risposte) per i genitori
Controlli anticipati
I dirigenti scolastici trasmetteranno alle Aziende sanitarie - entro il 20 ottobre per i nidi e le scuole dell’infanzia e il 20 novembre per la scuola dell’obbligo - l’elenco degli iscritti che hanno autocertificato e autorizzato il trattamento dei dati. Le Aas provvederanno poi a restituire gli elenchi, indicando i soggetti non in regola con gli obblighi vaccinali che non ricadono nelle condizioni di esonero, omissione o differimento delle profilassi. Quindi, già dai primi giorni di novembre le Aziende Sanitarie saranno in grado di capire chi tra quei genitori che hanno richiesto l’incontro “per l’eventuale esecuzione delle vaccinazioni” dei bambini nell’età tra i 0 e i 6 anni vuole effettivamente procedere alla profilassi e chi no. Chi non vorrà mettersi in regola verrà rimandato a casa. «Procederemo ai controlli – dichiara Pischiutti – e alle relative sanzioni ben prima del 10 marzo, termine ultimo stabilito dal ministero». La multa va da 100 a 500 euro e scatterà dopo che per due volte il genitore non avrà risposto agli avvisi e alle raccomandate delle Aas.
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