«Eravamo già uniti torniamo all’origine»
LIGOSULLO. È stato il leit motiv della sua campagna elettorale, e anche in questi ultimi tempi, in attesa del referendum per la fusione del suo Comune con quello di Treppo Carnico, Giorgio Morocutti...
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LIGOSULLO. È stato il leit motiv della sua campagna elettorale, e anche in questi ultimi tempi, in attesa del referendum per la fusione del suo Comune con quello di Treppo Carnico, Giorgio Morocutti (nella foto), primo cittadino di Ligosullo, non ha lesinato le sue forze a favore della fusione fra le due comunità. «Si tratta di un matrimonio non forzato, naturale. Entrambi i paesi si trovano nella Val Pontaiba e sono Comuni virtuosi. Inoltre – dichiara il primo cittadino – le nostre due comunità erano già unite in un solo Comune nel 1800». Poi si sono formate due amministrazioni distinte. «Bisogna abbandonare la filosofia del campanile. Un tempo bisognava tenere unita la collettività – prosegue Morocutti – i 4 chilometri che separano i due paesi, erano difficili da percorrere nel XIX secolo, oggi tutti possono percorrere questa distanza di pochi minuti». Per agevolare questo passaggio e per spiegare ai suoi 133 concittadini necessità di procedere alla fusione, Morocutti nelle ultime settimane li ha incontrati tutti. «Questa fusione con Treppo Carnico è stata scelta mirata. Non abbiamo scelto paesi con un numero maggiore di residenti, ma uno simile al nostro. Questo non comporterà la mancanza di rappresentanza delle singole realtà. A Ligosullo rimarrà sempre un front office per le esigenze della gente, anche se con Internet oggi tutto diventa più facile E veloce». Una fusione, di fatto, già iniziata. «Abbiamo già messo in comune gli uffici tecnici; i dipendenti da tempo collaborano su diverse materie. Ora si tratta di formalizzare La partnership». Morocutti con questo passaggio ritiene compiuto il suo programma elettorale. (g.g.)
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