Il NUOVO COMUNE»l’iter per la fusione
LIGOSULLO. È perplesso sul buon esito dell’iter per la costituzione del Comune unico fra Ligosullo e Treppo Carnico il sindaco Giorgio Morocutti. «Occorre attendere il responso del consiglio...
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LIGOSULLO. È perplesso sul buon esito dell’iter per la costituzione del Comune unico fra Ligosullo e Treppo Carnico il sindaco Giorgio Morocutti. «Occorre attendere il responso del consiglio regionale – dichiara il sindaco di Ligosullo – cui spetta l’ultima parola. Indubbio che siamo soddisfatti del parere favorevole espresso dall’apposita commissione regionale».
Pesa il fatto che nel Comune più piccolo della Carnia, il 53,26 per cento dei votanti si sia espresso contro la fusione: un dato che potrebbe indurre, si teme, la regione a non pronunciarsi a favore dell’accorpamento dei due enti.
La fusione dei due Comuni prevede la gestione provvisoria delle due amministrazioni a partire dal primo gennaio 2018, affidata a un commissario e a un vicecommissario fino all’elezione dei nuovi organi, che avrà luogo nella prima tornata elettorale utile, ovvero la prossima primavera. «Riteniamo – prosegue Morocutti – che queste figure siano già ricoperte dagli attuali sindaci dei due Comuni. Se sarà così io e il mio collega Cortolezzis dovremo lavorare duramente per approdare a questo matrimonio. Molte sono infatti le incombenze burocratiche che ci aspettano».
Un passaggio delicato, nel quale sarà coinvolta l’università agli studi di Udine per traghettare l’iter burocratico necessario. «Sebbene già ora molti servizi fra i due enti siano accorpati e alcuni dipendenti già operino in sinergia, occorrerà organizzare gli uffici in maniera che il presidio di Ligosullo rimanga sempre aperto alla popolazione, con la mobilità del personale dipendente».
L’organizzazione dei due enti dovrà pure prevedere la rappresentatività delle comunità di Ligosullo all’interno della nuova struttura. «Almeno per i primi tempi sarà previsto – termina il sindaco – che una rappresentanza di Ligosullo sia rappresentata nel nuovo Comune. Poi saranno le dinamiche della democrazia e la volontà delle persone a decidere». (g.g.)
Pesa il fatto che nel Comune più piccolo della Carnia, il 53,26 per cento dei votanti si sia espresso contro la fusione: un dato che potrebbe indurre, si teme, la regione a non pronunciarsi a favore dell’accorpamento dei due enti.
La fusione dei due Comuni prevede la gestione provvisoria delle due amministrazioni a partire dal primo gennaio 2018, affidata a un commissario e a un vicecommissario fino all’elezione dei nuovi organi, che avrà luogo nella prima tornata elettorale utile, ovvero la prossima primavera. «Riteniamo – prosegue Morocutti – che queste figure siano già ricoperte dagli attuali sindaci dei due Comuni. Se sarà così io e il mio collega Cortolezzis dovremo lavorare duramente per approdare a questo matrimonio. Molte sono infatti le incombenze burocratiche che ci aspettano».
Un passaggio delicato, nel quale sarà coinvolta l’università agli studi di Udine per traghettare l’iter burocratico necessario. «Sebbene già ora molti servizi fra i due enti siano accorpati e alcuni dipendenti già operino in sinergia, occorrerà organizzare gli uffici in maniera che il presidio di Ligosullo rimanga sempre aperto alla popolazione, con la mobilità del personale dipendente».
L’organizzazione dei due enti dovrà pure prevedere la rappresentatività delle comunità di Ligosullo all’interno della nuova struttura. «Almeno per i primi tempi sarà previsto – termina il sindaco – che una rappresentanza di Ligosullo sia rappresentata nel nuovo Comune. Poi saranno le dinamiche della democrazia e la volontà delle persone a decidere». (g.g.)
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