Super-biblioteca, il Comune bussa alla porta della Regione
Il progetto ha come capofila la Joppi e abbraccia un territorio di 200 mila abitanti. Pirone: «Vantaggi per gli utenti»
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Il sistema bibliotecario di Udine vuole espandersi e chiede più fondi alla Regione. Lo conferma un ordine del giorno a firma della consigliera Maria Letizia Burtulo che, d’intesa con l’assessore alla Cultura Federico Pirone e il direttore del servizio bibliotecario Romano Vecchiet, lunedì sera in consiglio comunale ha presentato il documento con cui, oltre ad auspicare un maggiore finanziamento da parte dell’amministrazione regionale, invita la giunta Serracchiani a sostenere e promuovere il progetto di sviluppo bibliotecario, con capofila la biblioteca Joppi, che abbracci tutte le Unioni territoriali dell’area collinare, del Natisone e del Medio Friuli, per un servizio sempre più efficiente all’utenza.
Un progetto ambizioso, sul quale lo stesso assessore e il direttore del servizio della Joppi lavorano da tempo, in risposta alla legge regionale del 2015 “Norme regionali in materia di beni culturali” che ha rivisto l’organizzazione dei sistemi delle biblioteche uniformandoli alle Uti, al cui all’interno non possono coesistere circuiti bibliotecari diversi. L’assemblea comunale ha approvato la convenzione di adesione al sistema bibliotecario dell’hinterland udinese e del Friuli con capofila la biblioteca civica di Udine.
Un passaggio necessario, alla luce del fatto che le Uti hanno rivoluzionato l’assetto dei sistemi bibliotecari e quello di Udine, dopo essersi visto “scippare” sei delle venti biblioteche del proprio circuito, ha dovuto cambiare nome e si espande ora nella zona delle Valli del Torre, inglobando nell’offerta culturale un territorio da sempre emarginato.
Le biblioteche sacrificate sono quelle che non rientravano nel perimetro dell’Uti Friuli Centrale e del Torre: Buja, Treppo Grande, San Giovanni al Natisone, Manzano, Trivignano Udinese e Santa Maria la Longa, ma per le prime quattro è stata trovata la soluzione e potranno aderire ai servizi attraverso convenzioni semestrali. Le new entry sono invece Attimis, Faedis, Magnano in Riviera, Nimis e Lusevera, alle quali si offre la possibilità di usufruire del servizio dell’hinterland udinese. Per far funzionare al meglio il sistema occorrerà però sostenere il potenziamento di alcune biblioteche, compresi servizi di apertura, coinvolgimento del personale, corretta catalogazione delle opere: mentre tutti i Comuni che ricadono nel Friuli Centrale hanno una biblioteca pubblica comunale, non vale lo stesso per quelli aderenti all’Uti del Torre in cui, per esempio, Taipana è sprovvista di qualsiasi servizio e anche la realtà di Lusevera conta su un patrimonio piuttosto modesto. La popolazione servita dal nuovo sistema – con Udine capofila, tra Joppi e biblioteche delle circoscrizioni, Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Reana del Rojale, Tavagnacco, Tricesimo, Tarcento, Attimis, Cassacco, Faedis, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis e Povoletto – totalizza 206.138 abitanti e può contare su oltre un milione di titoli. Il territorio corrispondente alla provincia di Udine sarebbe diviso in tre macro aree di sistemi bibliotecari: Carnia e Tarvisiano, Friuli Centrale, Bassa Friulana. «L’attenzione della quasi totalità del consiglio su questo tema è un fatto politico importante – commenta Pirone – e dimostra la volontà dell’amministrazione di confrontarsi con le altre realtà per dare corpo a un progetto di sviluppo che aumenterà in maniera esponenziale i vantaggi per la condivisione del servizio, valorizzando le realtà comunali che già si impegnano a favore della conservazione dei beni. In questo territorio la lettura può trovare una chiave di sviluppo significativa».
Un progetto ambizioso, sul quale lo stesso assessore e il direttore del servizio della Joppi lavorano da tempo, in risposta alla legge regionale del 2015 “Norme regionali in materia di beni culturali” che ha rivisto l’organizzazione dei sistemi delle biblioteche uniformandoli alle Uti, al cui all’interno non possono coesistere circuiti bibliotecari diversi. L’assemblea comunale ha approvato la convenzione di adesione al sistema bibliotecario dell’hinterland udinese e del Friuli con capofila la biblioteca civica di Udine.
Un passaggio necessario, alla luce del fatto che le Uti hanno rivoluzionato l’assetto dei sistemi bibliotecari e quello di Udine, dopo essersi visto “scippare” sei delle venti biblioteche del proprio circuito, ha dovuto cambiare nome e si espande ora nella zona delle Valli del Torre, inglobando nell’offerta culturale un territorio da sempre emarginato.
Le biblioteche sacrificate sono quelle che non rientravano nel perimetro dell’Uti Friuli Centrale e del Torre: Buja, Treppo Grande, San Giovanni al Natisone, Manzano, Trivignano Udinese e Santa Maria la Longa, ma per le prime quattro è stata trovata la soluzione e potranno aderire ai servizi attraverso convenzioni semestrali. Le new entry sono invece Attimis, Faedis, Magnano in Riviera, Nimis e Lusevera, alle quali si offre la possibilità di usufruire del servizio dell’hinterland udinese. Per far funzionare al meglio il sistema occorrerà però sostenere il potenziamento di alcune biblioteche, compresi servizi di apertura, coinvolgimento del personale, corretta catalogazione delle opere: mentre tutti i Comuni che ricadono nel Friuli Centrale hanno una biblioteca pubblica comunale, non vale lo stesso per quelli aderenti all’Uti del Torre in cui, per esempio, Taipana è sprovvista di qualsiasi servizio e anche la realtà di Lusevera conta su un patrimonio piuttosto modesto. La popolazione servita dal nuovo sistema – con Udine capofila, tra Joppi e biblioteche delle circoscrizioni, Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Reana del Rojale, Tavagnacco, Tricesimo, Tarcento, Attimis, Cassacco, Faedis, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis e Povoletto – totalizza 206.138 abitanti e può contare su oltre un milione di titoli. Il territorio corrispondente alla provincia di Udine sarebbe diviso in tre macro aree di sistemi bibliotecari: Carnia e Tarvisiano, Friuli Centrale, Bassa Friulana. «L’attenzione della quasi totalità del consiglio su questo tema è un fatto politico importante – commenta Pirone – e dimostra la volontà dell’amministrazione di confrontarsi con le altre realtà per dare corpo a un progetto di sviluppo che aumenterà in maniera esponenziale i vantaggi per la condivisione del servizio, valorizzando le realtà comunali che già si impegnano a favore della conservazione dei beni. In questo territorio la lettura può trovare una chiave di sviluppo significativa».
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