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Udine, il Comune: "Solo la chiusura salva via Mercatovecchio"

L’assessore Venanzi: il futuro di questa strada non può essere deciso da un giudice, ma nelle aule del consiglio comunale

2 minuti di lettura

UDINE. Non più una via, ma uno spazio per l’aggregazione. Una vera e propria piazza che possa tornare a essere cuore del centro udinese e simbolo del Friuli.

«Soltanto la pedonalizzazione può salvare questa via»: questo è il messaggio lanciato dal palco dall’assessore alle attività produttive e al turismo, Alessandro Venanzi nel corso dell’intervento che ha inaugurato la nuova “narrazione luminosa” della strada sulle note del celebre pianista pordenonese Remo Anzovino. Un “concerto del tramonto” come è stato ribattezzato che vuole essere il primo di una lunga serie di eventi per rilanciare la città e il suo centro storico.

Un luogo di aggregazione

Udine come Vienna. Via Mercatovecchio come la Kartnerstrasse. Questo è stato il cavallo di battaglia del sindaco Furio Honsell nei suoi due mandati. E ora che sta terminando la seconda legislatura la giunta è a un passo dal realizzare l’opera regina. Ma un ricorso al Tar blocca ancora i lavori in ritardo sulla tabella di marcia di circa sei mesi. L’obiettivo è di rendere questa strada, sulla quale si affacciano numerosi esercizi pubblici, negozi e bar, una piazza. E quindi un luogo di aggregazione.

Come è avvenuto ieri durante il concerto di Remo Anzovino che ha ospitato davanti al Monte di Pietà centinaia di persone. Gente libera di passeggiare, far correre i bambini senza la preoccupazione dell’arrivo di qualche auto. E invece, ancora oggi, la situazione è ibrida.

Via Mercatovecchio non è pedonale. E durante il giorno non si fatica a scorgere macchine parcheggiate in divieto davanti ai locali e autobus che sfrecciano a tutte le ore. Tra i promotori della trasformazione, o meglio della rivoluzione, c’è sicuramente l’assessore Venanzi che al suo primo mandato ha sposato questa linea ed è pienamente convinto che via Mercatovecchio possa diventare, come lui stesso ha detto ieri sera davanti agli udinesi, «un luogo di intrattenimento dove attività, esercizi pubblici, manifestazioni culturali, e ne è la riprova il concerto di Anzovino, possano trovare spazio».

«Questa strada può tornare – ha aggiunto – a essere simbolo del Friuli. Le fotografie ormai sbiadite ci rimandano alla memoria di una strada affollata. Noi la vogliamo riportare ai vecchi fasti del passato».

Il messaggio ai ribelli

Il tribunale amministrativo regionale si pronuncerà il 24 gennaio di fronte alla presa di posizione da parte di alcuni commercianti del luogo che avevano impugnato la delibera del Comune. Ai “ribelli” Venanzi, a margine dell’evento di ieri sera, si è rivolto. «Il bene comune deve essere messo davanti al bene individuale.

Vorremmo che questi dibattiti si svolgessero in queste piazze o nelle aule del consiglio comunale e non davanti ai tribunali. Non è giusto stoppare i lavori solo perché ci sta antipatico qualcuno. Se abbiamo preso la decisione di pedonalizzare via Mercatovecchio è perché crediamo in un nuovo modello di sviluppo per la città. Siamo convinti che possa dare nuovo valore al centro storico in collegamento con le altre piazze della città, come San Cristoforo, San Giacomo e Largo dei Pecile».

E proprio Largo dei Pecile rappresenta per Venanzi un modello. «Guardate cosa è successo da quando è cambiato l’assetto urbanistico di questo centro. Si è catalizzata l’attenzione di molti esercenti, non ci sono negozi sfitti ed è diventato un luogo di aggregazione. A questo modello deve guardare via Mercatovecchio».

Luci nelle piazze

A valorizzare la nuova piazza ci penserà l’illuminazione inaugurata ufficialmente ieri. La “narrazione luminosa” progettata dagli architetti Raffaele Shaurli e Bruno Grizzaffi, dell’ufficio gestione urbanistica del Comune, e realizzata da AcegasApsAmga, per valorizzare ed esaltare i volumi e i particolari delle architetture è stato un colpo d’occhio reso ancora più suggestivo dalle note di Anzovino.

Un mix di fasci di luce molto concentrati, destinati a piccoli oggetti o all’illuminazione di dettagli in grado di personalizzare grazie 43 proiettori con tecnologia a Led Rgbw gli elementi architettonici che adornano il salotto cittadino, come il Monte di Pietà, la Loggia del Lionello e la Biblioteca Civica. «In occasione di eventi particolari – ha sottolineato Venanzi – programmeremo la proiezione di differenti scenari luminosi colorati». «Sarà solo l’inizio – ha concluso – perché questo modello lo vorremmo esportare anche nelle altre piazze a cominciare da San Giacomo e trasferirlo nei borghi storici e rurali della città».

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