Metà cittadini boccia sanità e sicurezza
Sul contesto elettorale pesa la crisi economica, ma anche la valutazione sugli ultimi cinque anni

UDINE. Il risultato di un’elezione è determinato, molto spesso, da un insieme di fattori che non sempre sono ascrivibili alla consultazione in sé, ma trascendono dalle competenze e dalle facoltà di chi ha governato e chiede la riconferma ai cittadini.
Su un’elezione regionale, ad esempio, pesa il traino nazionale – specialmente in una situazione come quella attuale in Italia –, oppure la situazione generale, e internazionale, nei confronti della quale un’amministratore locale ha ben poche armi per poter intervenire. Un esempio, in questo senso, è rappresentato dalla crisi economica europea e occidentale – dalla quale ci stiamo riprendendo gradualmente soltanto adesso –, oppure le sfide legate all’immigrazione.
Quando si arriva al redde rationem delle urne, però, è inevitabile che il giudizio venga dato complessivamente – anche, appunto, al di là delle reali responsabilità – sul quinquennio di governo, e di legislazione, che hanno separato una Regione (o un Comune) dal nuovo appuntamento elettorale.
E stando alla rilevazione dell’istituto Demopolis diretto da Pietro Vento, il giudizio generale non è positivo, specialmente in due campi: sanità e sicurezza.
Ma andiamo con ordine. In primo luogo va evidenziato come il 35% degli intervistati che risiedono in Fvg ritenga peggiorata la propria situazione economica familiare. Demopolis, quindi, è entrato nel dettaglio di quattro aspetti specifici sui quali i giudizi dei cittadini non paiono essere positivi e che rischiano, dunque, di penalizzare notevolmente il centrosinistra.
Per quanto riguarda i servizi pubblici, il 13% giudica la situazione migliorata rispetto al 2013, per il 55% non è cambiato nulla, mentre per il 32% è addirittura peggiorata. Non va meglio – anzi – in relazione alle opportunità di lavoro all’interno dei confini regionali. Soltanto il 10%, infatti, promuove lo stato dell’arte attuale con il 56% che lo trova del tutto immutato rispetto a cinque anni or sono e il 34% che sceglie il pollice verso.
Molto peggio, però, va in relazione alla gestione della sanità pubblica e della sicurezza. Nel comparto “salute”, infatti, soltanto il 9% del campione nota dei miglioramenti al termine della legislatura di Debora Serracchiani, mentre il 43% non ha osservato alcuna novità e quasi la metà – il 48% – scatta un’istantanea di bocciatura. Supera la maggioranza assoluta dei dissensi, infine, il tema della sicurezza. Stando a Demopolis, il 51% si sente meno sicuro di cinque anni fa, per il 45% è rimasto tutto invariato e soltanto il 4% ha notato dei miglioramenti. (m.p.)
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