Oltre 150 persone in difficoltà Tarda l’arrivo dei fondi regionali
TARCENTO. Oltre 150 persone in attesa del “Mia”, il reddito di inclusione istituito dalla Regione per le persone prive di reddito o con un Isee inferiore a 6 mila euro. Succede a Tarcento dove i...

TARCENTO. Oltre 150 persone in attesa del “Mia”, il reddito di inclusione istituito dalla Regione per le persone prive di reddito o con un Isee inferiore a 6 mila euro. Succede a Tarcento dove i ritardi nell’erogazione di quei contributi che sono gestiti dai servizi sociali creano non pochi problemi nel venire incontro a tali situazioni di povertà. Secondo le normative i contributi dovrebbero essere versati ogni due mesi, ma invece i tempi si allungano a cinque e ciò crea non pochi disagi.
«Devo richiamare la Regione – dice il vicesindaco Luca Toso – al suo senso di responsabilità perché sia più puntuale nel versare queste somme alle persone che ne hanno diritto. Ritardi e mancanza di programmazione da parte della Regione non consentono agli utenti di poter adempiere regolarmente ai loro obblighi e frustrano il grande lavoro che gli uffici degli assistenti sociali con perizia e impegno cercano di portare avanti. Il rischio, in realtà concreto, è che a fronte di tali problemi gli individui che già si trovano in condizioni precarie e di sofferenza, si trovano ancor più esposti».
In un periodo di difficoltà economiche, i ritardi richiamati dalla giunta Steccati creano non pochi problemi: da un lato gli operatori socio-sanitari hanno notevoli difficoltà nell’avviare le progettualità legate ai contributi, dall’altro spesso capita che per venire incontro a chi è in difficoltà nel pagare utenze e bollette ci si trovi a dover usare fondi destinati ad altri fini.
La situazione di difficoltà è confermata anche dalla San Vincenzo de Paoli, l’associazione che aiuta chi è più in difficoltà: «Noi – spiega Luigi Brolese – seguiamo 65 famiglie per un totale di 150 persone. Grazie al banco alimentare che ci mette a disposizione il cibo garantiamo quel servizio, ma spesso ci capita di fare credito alle famiglie in difficoltà nel pagare utenze e bollette, fondi che raccogliamo o riceviamo dal Comune e che spesso non tornano indietro e di certo noi in quei casi non ci permettiamo di fare pressioni». (p.c.)
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