Bolzonello: con questa intesa addio alla nostra Specialità
Il leader del centrosinistra in Camera di Commercio: così l’autonomia non avrà più senso Tra gli obiettivi del programma puntare sull’industria 4.0 e completare la banda larga
di Davide Vicedomini
UDINE. «Il patto del Nord suggellerà la fine della nostra specialità. Il Friuli Venezia Giulia entrerà in un sistema federale grezzo in cui l’autonomia non avrà più senso». Sergio Bolzonello, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, attacca ancora Massimiliano Fedriga.
Lo fa davanti alla platea degli imprenditori presenti in Camera di Commercio. E lo spunto questa volta è l’intesa che sabato verrà siglata a Trieste tra i presidenti di centro destra delle Regioni. «È chiaro il disegno della Lega – spiega –, ovvero quello di spaccare in due il Paese».
Fuoco puntato verso l’avversario anche da parte della parlamentare del Pd Debora Serracchiani. «Perché annunciare di voler mettere in uno stesso mazzo davanti al Governo le nostre esigenze con le richieste di autonomia della Lombardia e del Veneto, o magari anche dell'Emilia Romagna – si domanda l’ex presidente della Regione –?. Noi siamo tutelati da uno statuto speciale che gli altri non hanno e se cominciamo a trattare assieme è inevitabile che saremo tirati verso il basso, non verso l’alto».
È una partita a distanza quella che si gioca tra i contendenti alla poltrona della presidenza. Nessun confronto diretto finora. E Bolzonello prova ancora a pungolare il diretto avversario. «Sono dispiaciuto per questo. Comprendo, però, che Massimiliano Fedriga eviti per dimostrare la sua impreparazione a guidare un territorio complesso come il Fvg».
In un confronto con le categorie economiche, sollecitato dalle domande del direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier e del presidente della Camera di Commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, Bolzonello spiega la sua idea di Regione. E conia il credo «discontinuità in continuità». Una visione del futuro che parte da ciò che è stato fatto, come il Rilancimpresa, la piattaforma logistica, e l’interportualità «con l’obiettivo prossimo – sottolinea – di raddoppiare la velocità».
È il caso dell’azzeramento dell’Irap per le aziende che assumono a tempo indeterminato e della riduzione di due punti della tassa Ires. «Bisogna agganciare a ciò – aggiunge – le misure per creare nuove imprese legate all’industria 4.0 e per completare “l’ultimo miglio” della banda larga in tutti i comuni, soprattutto in quelle zone svantaggiate dove le compagnie nazionali hanno dimostrato scarso interesse.
Dovrà la Regione farsene carico con un investimento». A questo proposito Bolzonello si è detto «non soddisfatto del lavoro di Insiel» che, a suo modo di vedere, «deve saper svolgere in futuro non solo il ruolo di software interno della Regione ma soprattutto interpretare i bisogni di utilizzo del digitale».
Tra le riforme annunciate, la reintroduzione dell’agenzia regionale della sanità, la formazione delle tre Aziende sanitarie, la figura di un direttore regionale «alla Andrea Viero per intenderci – annuncia Bolzonello –, per guidare i processi complessi della macchina burocratica», e il sostegno alla natalità con i 100 euro al mese per ogni figlio fino a 18 anni.
A legare i cardini di questo cambiamento «lo sviluppo di una società 4.0, sul modello dell’industria 4.0, perché – conclude Bolzonello – serve un nuovo modello sociale che va accompagnato con la regionalizzazione della scuola. La sfida è anche legata alla creazione del lavoro di qualità che oggi è troppo precario e flessibile in particolare su turismo e servizi».
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