L’ateneo friulano leader per la fauna selvatica
Friuli terra di orsi. Sono arrivati dal Trentino, dove è in corso il progetto di ripopolamento e dove si contano 50 esemplari, 40 in più rispetto alla nostra regione, e dalla vicina Slovenia. Ha già...

Friuli terra di orsi. Sono arrivati dal Trentino, dove è in corso il progetto di ripopolamento e dove si contano 50 esemplari, 40 in più rispetto alla nostra regione, e dalla vicina Slovenia. Ha già oltrepassato il confine anche Mirtillo, l’orso catturato e collarato una decina di giorni fa sulle pendici del Gran Monte (Lusevera). Dopo la cattura, Mirtillo, questo il nome che gli è stato assegnato dagli allievi della scuola media di Pagnacco, è tornato nello stesso punto dove è stato catturato per poi dirigersi verso la Slovenia. Ora è oltreconfine e gli studiosi dell’ateneo friulano sono preoccupati perché, tra Tolmino e Bovec, c’è un piano di abbattimento che autorizza l’uccisione di un orso.
Non a caso Stefano Filacorda, il coordinatore dei progetti sulla fauna selvatica per l’università di Udine, ha informato i colleghi sloveni sulla presenza di Mirtillo nella zona. E se l’orso del Gran Monte vaga tra Lusevera e Taipana, Elisio, l’esemplare collarato lo giugno dello scorso anno a Verzegnis, continua a muoversi nella zona di Sella Chianzutan. L’altra sera è stato raggiunto anche da Francesco che invece predilige i boschi di Preone, attraversare il fiume Tagliamento e spostarsi verso Socchieve e le sue frazioni.
L’università di Udine sta monitorando i tre esemplari. È una delle poche in Italia impegnata nel monitoraggio della fauna selvatica. Lo fa anche l’università La Sapienza pur non avendo molti animali a disposizione.
L’ateneo friulano, quindi, sta diventando un punto di riferimento in questo campo. Tant’è che anche gli addetti di Trento telefonano a Udine per sapere come sta Francesco.
Non va dimenticato, inoltre, che il gruppo di cattura è entrato in azione per ricatturare e ricollarare Francesco, a poche ore dalla morte dell’orso marsicano nel parco nazionale d’Abruzzo, durante una cattura. Il decesso, però, non è stato provocato dall’anestetico, bensì dalle precarie condizioni di salute dell’animale. La salute di Mirtillo e Francesco, invece, è buona. Nei prossimi giorni saranno eseguiti, all’istituto Zooprofilattico delle Venezie, ulteriori analisi per evidenziare possibili malattie che possono colpire gli orsi.
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