I giochi da tavolo al posto delle slot, la scelta di dieci bar di Udine
Presentati in Comune gli esercenti che hanno aderito al progetto. L’assessore: è un’iniziativa dei nostri predecessori, che sposiamo
di Giulia Zanello
UDINE. Giochi da tavolo al posto delle slot: dieci esercenti di Udine scelgono di dire no all’azzardo.
Dal domino alle carte da ramino e trevisane, da Kaleidos alla torre di animali, il kit di pronto soccorso ludico, con 22 giochi da tavolo, sarà presto disponibile in dieci locali tra bar, alberghi e due parchi cittadini, che hanno scelto di aderire all’iniziativa del Comune, in collaborazione con la Ludoteca, e finanziata dalla Regione.
Bar Centro studi, Quinte Mura, Beethoven, Da Mario, Caucigh, Quarta dimensione, Astoria Hotel, Pasticceria Carlo, parco del Cormôr e Giangio Garden sono i dieci esercizi che partecipano al progetto per promuovere il gioco sano e responsabile e a settembre partirà il nuovo bando.
Ieri, a palazzo D’Aronco, gli esercenti hanno incontrato il nuovo assessore alle Politiche sociali Elisa Asia Battaglia e il responsabile della ludoteca Paolo Munini per fissare le date di consegna dei totem con i giochi, alla presenza anche dei rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e dell’associazione Coccinelle Rosa.
La proposta è piaciuta ai titolari di Giangio’s, Caucigh e del parco del Cormôr che, come riferito, l’hanno da subito sposata, ma anche alla pasticceria Carli, offrendosi di mettere a disposizione le proprie sale per qualche evento ludico, e alla titolare del bar Beethoven, che ha raccontato la propria esperienza, confessando come per tanti anni abbia scelto di tenere le slot – per una questione economica – e di essersi poi stufata e convertita.
Una scelta da premiare, è stato sottolineato ieri, quella di non accettare all’interno del proprio esercizio le slot, anche perché i numeri del fenomeno sono destinati ad aumentare, come sottolineato dalla referente per il gioco d’azzardo del dipartimento dipendenze del distretto udinese Duilia Zanon.
«Il gioco d’azzardo colpisce maschi sempre più giovani, anche sotto i 40 anni, e donne con più di 55 anni – ha spiegato – si risolve, ma il percorso di uscita è lungo, con un anno e mezzo o due di lavoro».
Il Friuli Venezia Giulia è tra le quattro regioni italiane ad aver attivato un tavolo sul gioco responsabile, ottenendo fondi nazionali e «il gioco sano, oltre a far bene alla relazione, è il miglior anticorpo al gioco patologico», ha affermato Munini, precisando che i kit acquistati sono una cinquantina. «Un progetto nato dalla precedente amministrazione – ha commentato l’assessore Battaglia – che sposo totalmente, una bella iniziativa per un tema e un disagio che coinvolge sempre più cittadini».
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