Scuola decapitata, dirigenti e presidi abbandonano il Friuli Venezia Giulia
Ufficiale l’addio di Giacomini: pochi dipendenti e senza guida. I sindacati: crisi mai vista prima, serve un’azione urgente
Michela Zanutto
UDINE. La scuola del Friuli Venezia Giulia piomba in una crisi senza precedenti. Non bastano le 73 presidenze scoperte su 171, 12 scuole rimaste senza capo di segreteria, l’Ufficio scolastico regionale (Usr) – declassato nel 2014 – con la metà dei dipendenti necessari (67 su 133), la carenza di insegnanti di sostegno e di personale.
Dal primo novembre l’istruzione del Fvg resterà acefala, perché anche il direttore dell’Usr, Igor Giacomini, ha gettato la spugna.
In plancia, in via Santi Martiri a Trieste, Giacomini ha resistito poco meno di un anno. Aveva sostituito la dimissionaria Alida Misso (per lei sono bastati sette mesi) il 9 novembre 2017. Il problema è che l’Usr lavora con metà del personale necessario.
Ci sono dipendenti che hanno accumulato mesi di ferie e con turni di lavoro fino a undici ore. Solo per fare in modo che la scuola della regione funzioni, nonostante tutto. Perché dal 2014, quando cioè l’Usr è caduto sotto i colpi della spending review, in Fvg nulla è stato più lo stesso. E lavorare in queste condizioni non è facile, per nessuno degli attori coinvolti.
Tanto più se sulla tua figura pendono responsabilità penali. Come accade per i dirigenti scolastici che, in caso di incidenti gravi, sono chiamati a rispondere personalmente in tribunale (Livio Bearzi, suo malgrado, è un esempio).
Oggi però 73 presidi sono obbligati a dirigere due scuole contemporaneamente e c’è anche chi ne ha tre. Medesime responsabilità per Giacomini che non aveva neppure il personale d’ufficio e in più occasioni si è dovuto improvvisare factotum.
Il direttore dell’Usr ha esposto più volte i problemi della scuola del Fvg al Ministero. In estrema ratio, ha inviato una lettera di dimissioni con elencate, punto per punto, tutte le mancanze e le difficoltà. Senza ricevere granché in risposta. Poi ha chiesto personale. Ma nulla. E, se situazione resterà questa, il prossimo anno scolastico non potrà partire.
Per Donato Lamorte, segretario regionale della Cisl Scuola, «il Miur ha dimenticato il Fvg. Questi sono problemi che denunciamo da anni, ma fatti non ce ne sono. Le parole vengono dette al vento: onorevoli, deputati, senatori che si riempiono la bocca con promesse, cosa hanno fatto? Nulla.
Il Miur non si rende conto di cosa sta accadendo, anzi continua a prelevare personale per portarlo a Roma (Antonietta Zancan, ex Kennedy, ndr). Il ministro Marco Bussetti venga a vedere cosa succede in Fvg: la nostra scuola è in piedi solo grazie allo spirito di sacrificio dei lavoratori».
A chiedere un «intervento immediato del Ministero» è anche Giovanni Zanuttini (Snals), mentre Adriano Zonta (Cgil) ha ricordato che la causa delle dimissioni di Giacomini è legata all’«impossibilità di ottenere risorse necessarie per far funzionare in maniera accettabile gli uffici». Infine, Ugo Previti (Uil), critico contro la proposta di regionalizzare l’istruzione, ha annunciato la richiesta di un incontro all’assessore Alessia Rosolen.
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