Sono 64 le famiglie assistite dalla “San Vincenzo de Paoli”
TARCENTOSono ben 64 – per un totale di oltre 160 persone – le famiglie seguite dalla società “San Vincenzo de Paoli” per conto della parrocchia San Pietro Apostolo di Tarcento.Sono numeri che...

TARCENTO
Sono ben 64 – per un totale di oltre 160 persone – le famiglie seguite dalla società “San Vincenzo de Paoli” per conto della parrocchia San Pietro Apostolo di Tarcento.
Sono numeri che confermano il trend degli scorsi anni, ma che testimoniano allo stesso tempo il notevole lavoro svolto dalla San Vincenzo, che ha la sua sede nel santuario della Madonna del Giglio.
Nel corso dell’anno i volontari hanno provveduto a distribuire alimenti a famiglie bisognose per un totale di 24.446 chilogrammi, in buona parte forniti dal banco alimentare, ma anche frutto di acquisti propri, per un totale di oltre 8 mila euro, assieme a diverse donazioni.
Sull’altro fronte, la San Vincenzo ha aiutato molte famiglie bisognose nel pagamento delle bollette per un totale di 1.355 euro, senza dimenticare tuttavia che sono stati distribuiti bancali di legna per un ammontare di 2.191 euro: una modalità, quest’ultima, finalizzata a diminuire il costo delle stesse bollette.
Grazie al banco farmaceutico è stato possibile distribuire medicine per un totale di 2.107 euro e si è provveduto a pagare spese mediche, affitti morosi ed emergenze varie per un totale di 3.825 euro.
Resta dunque consistente il lavoro dei 29 volontari della San Vincenzo, che con la loro opera aiutano tantissime famiglie, i cui componenti hanno fino a 6 anni per l’11% e da 7 a 18 per il 19%: «La San Vincenzo de Paoli – dice Luigi Brolese, presidente della società – fa propria la cultura del “prendersi cura”, sottolineando la scelta di una relazione di aiuto stabile e non occasionale con la persona, non limitata all’intervento di soccorso al bisogno materiale, ma orientata alla promozione integrale della persona e alla sua crescita umana e spirituale».
«È positivo – aggiunge il vicesindaco Luca Toso – che da qualche tempo vi sia un coordinamento tra l’associazione e gli uffici dell’assistenza sociale; lavoriamo infatti su binari paralleli e nella stessa direzione per raggiungere obbiettivi comuni, con lo scopo di affrontare ed arginare le situazioni di fragilità, purtroppo presenti e diffusi nella nostra comunità». —
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