Ribalta americana per la Fortezza
In onda negli Usa la puntata isontina di “House Hunters” I cacciatori di case seguiti da 25 milioni di spettatori

Gradisca
La ribalta internazionale è servita: la Fortezza ha idealmente “conquistato” gli States e milioni di spettatori. È andata in onda nei giorni scorsi negli Usa (ma è già visibile sulla piattaforma YouTube) la puntata di House Hunters International che ha avuto per protagonista Gradisca d’Isonzo e l’amore a prima vista di una coppia americana per le bellezze della cittadina. Dal North Carolina al centro storico di Gradisca. E precisamente ad un appartamento nello splendido Palazzo de Fin-Patuna.
House Hunters è un format – che negli Usa è capace di 25 milioni di spettatori al mese – prodotto dal colosso Leonardo per il canale Usa HGTV, e che nella versione internazionale racconta le storie di americani che cercano casa all’estero. Ma oltre allo show televisivo c’è molto altro: la storia di Robert Pelos – cognome di chiarissima origine isontina – e sua moglie Laura. Anzitutto, la storia di due coniugi sulla sessantina (non si direbbe) che hanno deciso di festeggiare la pensione e i 25 anni di matrimonio regalandosi una casa in Italia. E ancora, la vicenda di una coppia che ha scelto la Penisola perché decisa a rimettersi alla ricerca delle proprie radici: fra Isontino e Bassa Friulana quelle di Robert (che tra Romans, Versa, Tapogliano, Villesse e Udine può contare ancora su numerosi parenti); fra Val d’Aosta ed Emilia Romagna quelle di Laura (che per metà è italiana e per metà è indiana pellerossa). È infine la storia di una bella e sincera amicizia, quella fra i Pelos e Marco Grosso, giovane agente immobiliare dell’agenzia goriziana Ricci. È stato lui a sedurre la coppia di Ocean Isle Beach. «Cinquecento abitanti appena e tanti campi da golf – scherza Robert –. Un posto grazioso, ma a volte noioso. Così, ora che i nostri due figli sono cresciuti, abbiamo pensato di farci questo regalo. Abbiamo deciso di cercare casa a Gradisca perché ci è sempre piaciuta la sua posizione centrale, il verde, la tranquillità e la sua ricchezza storica e architettonica. Volevo un posto che fosse vicino ai luoghi da cui sono partiti i nostri avi e dove ancora conservo molti familiari. E volevo muovermi a piedi per andare dal fornaio, in edicola o in osteria. A Ocean Isle questo non era possibile, per qualsiasi cosa dovevamo prendere l’auto».
«E poi qui c’è anche parte della mia infanzia – continua Robert – perché negli anni sono sempre ritornato, anche con Anna. Stavolta per restare, almeno alcuni mesi all’anno».
Ex dipendente del colosso della birra Budweiser lui, ex insegnante lei, si sono messi a scartabellare sul web decine e decine di immobili. È lì che si imbattono in Grosso. «Rispetto ad altri è stato concreto, rapidissimo. Straight to the point, dritto al punto». «Non ho avuto tentennamenti – conferma Grosso –. C’è un interesse di cittadini stranieri a investire a Gradisca. Austriaci, ungheresi, hanno compreso le potenzialità di questa zona. Robert e Anna hanno investito nel loro sogno, riammodernando gli interni dell’appartamento (120 metri quadri, ndr), ma rispettando lo stile italiano».
Alla fine di “case dei sogni” inseguite dai Pelos ne erano rimaste tre, tutte a Gradisca. Su Palazzo de Fin Patuna, vincolato dalla Soprintendenza, lo Stato avrebbe potuto esercitare un diritto di prelazione. Poi l’atteso via libera. E un budget, secondo il format televisivo, rimasto entro i 200 mila euro.
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