Il ritorno del castoro nelle foreste friulane, l'eccezionale avvistamento dopo 450 anni
Scoperta del gruppo di ricerca dell’Università di Torino nell’area del Tarvisiano. L’esemplare, proveniente probabilmente dall’Austria, è stato avvistato da un cacciatore

Dopo 450 anni è tornato il castoro in Friuli: ecco l'avvistamento nel Tarvisiano
Sensazionale scoperta naturalistica nel Tarvisiano. Scomparso da quasi cinquecento anni, il castoro è ritornato a impreziosire la fauna della foresta di Tarvisio. L’ingegnere della natura come viene spesso definito il laborioso animale, era scomparso dalla nostra penisola oltre 450 anni fa e ora ha fatto ritorno in un’area faunistica, quella del Tarvisiano a nordest della Penisola, che si dimostra come il più importante corridoio faunistico verso l’Italia e l’intero arco alpino.
È stato a cavallo tra ottobre e novembre che un cacciatore, Graziano Busettini, e un forestale regionale, Daniele Vuerich, uno indipendentemente dall’altro, lungo un corso d’acqua del Tarvisiano hanno notato strane rosicchiature su piccoli alberi e rinvenuto tracce sconosciute nel fango.
Hanno immaginano a chi potessero appartenere ma non hanno osato crederci. Perciò hanno segnalato la scoperta ai ricercatori del progetto Lince Italia e del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine. Paolo Molinari, coordinatore del progetto di ricerca dell’Università di Torino e che conosce l’evoluzione della specie in Austria e Slovenia grazie ai contatti con colleghi oltreconfine, non ha avuto dubbi, ma ha preferito attendere ulteriori conferme, in quanto avrebbe potuto trattarsi di un solo passaggio fortuito.
Inoltre, le ricomparse faunistiche troppe volte scatenano reazioni strane a livello locale. Ma sono, come spiegano Molinari, il collaboratore Renato Pontarini del Progetto Lince e Luca Lapini del Museo che eseguono i primi sopralluoghi di campagna e confermano l’evento eccezionale raccogliendo diversi segni di presenza oggettivi.
A Pontarini riesce anche l’impresa di documentare con alcuni brevi video e fotografie scattate con una speciale trappola videofotografica la presenza del castoro. Ovviamente suscitando l’entusiasmo dei tre.
Dopo avere documentato e seguito il ritorno della lontra solo pochi anni fa, ora è toccato al castoro: «Sembra di essere in Canada», il loro commento. Il grande roditore è tornato spontaneamente in Italia dopo una lunga assenza. «Ora resta da capire da dove è arrivato – afferma Molinari –: Slovenia o Austria? Al momento entrambe le ipotesi sono al vaglio ma è molto più plausibile la via austriaca. Pontarini, infatti, che da tempo monitora l’area di confine in Carinzia aveva già rilevato la presenza del castoro a pochi chilometri chilometri dal confine, mentre mancano segni di presenza nella zona alpina slovena».
Nella Mitteleuropa continentale e nella zona prealpina settentrionale il castoro è scomparso molto più tardi che nella nostra penisola e nelle Alpi meridionali. In Austria la sua presenza è documentata fino alla fine del 1800, poi è scomparso anche lì, come dalla Slovenia. Successivamente è stato reintrodotto in diversi paesi, tra cui in Croazia (1996-1998) lungo la Drava ed è da quel nucleo lì che prende origine l’individuo ricomparso in Valcanale.
La scoperta del gruppo di ricerca che fa capo all’Università di Torino permette di studiare e confrontarsi con una nuova specie per il territorio italiano, una ulteriore conferma che la sinergia tra cacciatori, Corpo Forestale della Regione Friuli Venezia Giulia, Carabinieri Forestali, gruppi di ricerca (Progetto Lince Italia dell’Università di Torino) ed Enti di Ricerca (Museo Friulano di Storia Naturale), può produrre grandi risultati con un monitoraggio costante del territorio.
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