«Abbiamo deciso di chiudere il progetto Aura e manteniamo la nostra decisione, non servono appartamenti distribuiti per dare alloggio a questa gente, non so se il nostro welfare è in grado di sostenerlo e abbiamo la nostra gente che chiede di essere aiutata in tanti settori».
Dal 1º gennaio, come annunciato e come ha confermato ieri il sindaco Pietro Fontanini, il Comune dirà stop al sistema di accoglienza diffusa in appartamenti lasciandolo in mano a cooperative e Prefettura. «Non un dramma – ha detto il sindaco –: nessuna delle cooperative chiuderà i battenti, ma è una questione che ci divide politicamente e divide i cittadini, che però hanno ritenuto che la città necessitava di una riduzione delle presenze dei richiedenti asilo».
Respinte, dunque, le due mozioni presentate dalle consigliere di opposizione Sara Rosso e Monica Paviotti. La consigliera Rosso, attraverso il documento, oltre a ricevere lumi su quella che sarà l’organizzazione del sistema di accoglienza a partire dal prossimo 1º gennaio, chiedeva la possibilità di prorogare almeno per altri due mesi la convenzione per il sistema, per evitare che persone senza fissa dimora si trovino in strada, soprattutto bambini, e licenziamenti dei lavoratori che si sono impegnati in questo sistema che accoglie 330 persone e consentire alla Prefettura di adempiere al nuovo bando. «Questi temi necessitano di essere trattati con maggiore sensibilità e attenzione, anche in considerazione della grande preoccupazione da parte della popolazione», ha chiarito Sara Rosso.
Per Monica Paviotti «questa decisione, oltre a mettere sulla strada più di 300 persone, comprese famiglie, che dovranno essere sistemate altrove, vanifica gli sforzi fatti dal Comune e dalle associazioni per mettere insieme un sistema che, pur con molte difficoltà, ha funzionato».
Per la consigliera dem Cinzia Del Torre «il sindaco è stato eletto promettendo una riduzione dei richiedenti asilo è invece sono aumentati e Fontanini si sfila e si disinteressa del fenomeno scaricando la colpa suo prefetto». Aura è partita nel 2013 «per una situazione di emergenza, ora ci sono 316 persone accolte e il Comune anticipa mensilmente le spese con anche diverse difficoltà e nella speranza che lo Stato ci rimborsi – sono le parole dell’assessore alla Sicurezza Alessandro Ciani –: se la giunta è un organo amministrativo è sicuramente anche un organo politico che deve stabilire le priorità e il mandato politico di questa maggioranza è stato molto chiaro a luglio con la delibera». —
G.Z.