Egitto, rabbia della famiglia Regeni per la condanna di Amal Fathy
I genitori del ricercatore di Fiumicello esprimono sgomento per la sentenza che ha colpito la moglie del loro consulente legale al Cairo
«Apprendiamo con sgomento la notizia della conferma da parte della Corte d'Appello di Maadi Misdemeanors della condanna a due anni di carcere ai danni di Amal Fathy, la moglie del nostro consulente legale in Egitto, Mohammed Lotfy».
Lo affermano in un comunicato la famiglia Regeni e l'avvocato Alessandra Ballerini, ricordando che «Amal aveva appena riacquistato la libertà dopo essere stata arrestata l'11 maggio scorso. Questi sette mesi di detenzione hanno causato gravissime sofferenze psicofisiche per Amal che è dimagrita 20 chili e soffre di gravi problemi di salute. Non un giorno di detenzione in più sarebbe per lei sopportabile».
«Chiediamo al nostro governo e alle ambasciate dei paesi 'amicì presenti al Cairo di attivarsi immediatamente ed intercedere - chiede la famiglia Regeni - con il presidente al Sisi affinché conceda il perdono ed Amal non debba tornare in carcere. Amal non è colpevole di nulla ma paga il coraggio e la determinazione del marito e del nostro legal team egiziano nel chiedere al nostro fianco e gratuitamente verità per Giulio. A loro va la nostra commossa gratitudine e la promessa che faremo quanto in nostro potere per liberare Amal e non lasciarla mai sola»
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