La famiglia di Bassani scrive a Claudio: «Vorremmo tornassi»

È passato più di un mese e mezzo da quando Claudio Bassani, 61enne goriziano, residente a Mossa, ha fatto perdere le proprie tracce. Familiari e amici gli hanno scritto un’accorata lettera.
«Caro Claudio è dal 22 novembre che non abbiamo più tue notizie. Qualcuno forse ti ha visto due giorni dopo, ma poi più nulla. Ti sei incamminato fra Mossa e Gorizia o forse addirittura verso la Carnia, chi lo sa, difficile dare riscontro alle poche segnalazioni pervenute, eppure ti ricordiamo con simpatia per il tuo bizzarro, stravagante, ma anche capace modo di trasmettere allegria interpretando i ruoli di mimo e sputa fuoco in giro per i negozi. Il difficile rapporto con i tuoi tre figli ai quali avresti voluto da buon padre dare molto di più ed esplicitare il tuo sincero affetto che invece ti rimaneva inesorabilmente attaccato addosso. A poco a poco il tuo altruismo e la tua generosità d’animo si sono rannicchiati in una gabbia che ti ha isolato limitandoti nei contatti anche con i familiari, privandoti di quei rapporti umani che pure desideravi nel profondo. E te ne stavi coscientemente accorgendo, tant’è che un giorno hai messaggiato così: “È molto difficile, i miei fantasmi mi bloccano e limitano la vita, meglio lasciar perdere”. Forse volevi avvisarci che la situazione era più grave di quello che noi potevamo supporre, incapaci di percepire il tuo profondo malessere e richiesta di aiuto, ora ci rammarichiamo per non averti cercato abbastanza, mettendo in campo tutte le forze e i mezzi disponibili. Avremmo dovuto e potuto certamente fare di più. Il tuo stile schivo ed introverso non ci ha fatto sentire il tuo urlo soffocato, rimasto colposamente inatteso, vorremmo tanto che le voci più flebili venissero sentite e che tu, ora, venissi ritrovato». —
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