Auguri di Natale ricevuti a fine gennaio a Sacile: erano stati spediti il 13 dicembre da Aquileia. Recapiti lumaca, tanto che il biglietto ha coperto 93 chilometri in 47 giorni. Altri auguri hanno il timbro del 12 dicembre del centro di smistamento di Padova e sono arrivati a Sacile il 28 gennaio.
I due casi sono la punta dell’iceberg della serie di disservizi postali che creano disagi e tensioni in città. «Portalettere subissati nel periodo natalizio dalla consegna dei pacchi Amazon – ha detto Simone Bregolin, segretario Uil poste –. Il picco c’è stato in dicembre e gennaio, tanto che la proposta dell’azienda Poste è stata quella di lavorare anche l’8 dicembre per smaltire le consegne di Amazon». Il centro di smistamento di Padova ha rallentato i tempi. «Logistica da rivedere nel polo patavino dello smistamento – ha aggiunto Bregolin –. La corrispondenza dell’area pordenonese viene mandata a Padova e poi ritorna per le consegne a domicilio. Le criticità si sono verificate prima e dopo Natale: i volumi dovrebbero essere normalizzati».
L’altra ragione sui ritardi è l’assenza per ferie o malattia dei postini e sportellisti. Diverse zone urbane restano scoperte alcuni giorni per la carenza di portalettere e, da prima di Natale, la posta è arrivata a singhiozzo. «La consegna è stata effettuata a macchia di leopardo – è lo sfogo corale di tanti sacilesi –. Lettere, giornali e bollette giacciono in cumuli per settimane, nel centro di smistamento». La carenza di organico si fa sentire soprattutto durante le feste natalizie, quando i dipendenti devono spesso smaltire le ferie arretrate entro fine anno.
Molti sacilesi hanno avuto la sorpresa di trovare cinque o sei bollettini di gas e luce da pagare dopo la Befana, altri scaduti e una signora è in attesa di una fattura spedita da Azzano Decimo a fine novembre. La lettera che non arriva è quella attesa da una sacilese con gli esiti degli esami clinici (per fortuna visibili nella banca dati del suo medico). «La colpa non è dei portalettere – dice Bregolin –. Sono spesso costretti a turni massacranti, sforando anche l’orario di lavoro per smaltire le consegne».
Spesso i portalettere sono assunti con contratto a tempo determinato e mandati allo sbaraglio, perché non conoscono le strade e mancano spesso i numeri civici.
L’ultimo caso a Codroipo pochi giorni fa: un biglietto di auguri spedito il 17 dicembre e recapitato il 29 gennaio. –