Il Pd cerca coesione e una nuova sede
La scadenza delle elezioni europee come vero test per capire lo stato di salute del partito, ma anche temi locali che hanno impegnato i primi quattro mesi della segreteria provinciale: gli enti locali e il ritorno della provincia, lo sviluppo economico e la mobilità con il caso Cimpello Sequals Gemona, la gestione dell’acqua. Il Pd, riunitosi in assemblea provinciale a San Martino al Tagliamento, prova a serrare le file.
È rinviato a dopo il 26 maggio – data del voto – il bilancio sulle primarie e sugli equilibri del partito. Una strada delineata dal segretario Giorgio Zanin e dalla vice Annamaria Poggioli, nel corso di un’assemblea – presieduta da Claudio Pedrotti – senza particolari asperità. In cima alle preoccupazioni c’è la condizione del Paese, che Zanin ha paragonato al periodo berlusconiano che portò al governo Monti. «La storia insegna a capire alla fine chi paga il conto? Dunque alla casalinga di Voghera che sostiene il governo gialloverde sarà bene ricordare che cosa sta covando il suo consenso nel nido sovranista: crisi economica e misure impopolari che si abbatteranno sugli italiani» ha detto.
All’ordine del giorno anche il tema della sede, divenuta urgenza: «In queste settimane è stata avviata la ricerca del nuovo spazio idoneo – è stato spiegato –, mentre prosegue il pressing con il partito regionale per capire quante disponibilità economiche siano a noi riservate in quanto sede provinciale». —
M.Mi.
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