Una mattina con le Frecce tricolori Studenti e fan “sfidano” la pioggia
Tre dei dieci piloti sono friulani. Il maltempo ha costretto la pattuglia a eseguire il programma piatto
Enri Lisetto
Se “battesimo” fuori sede doveva essere, la materia prima – l’acqua – non è certo mancata. Ma si sa, le Frecce tricolori nulla temono. A temere che non arrivassero sono stati invece gli invitati alla ormai tradizionale esercitazione sopra la pista della Base di Aviano, quando ha cominciato a piovere a dirotto tanto da costringere la pattuglia più ammirata al mondo a ritardare il decollo e ad eseguire il “programma piatto”. «Le nuvole basse e quindi le condizioni meteo sfavorevoli – dice il comandante della Pan maggiore Gaetano Farina – impongono il programma piatto: niente separazioni o manovre a sviluppo verticale in quanto il volo avviene sempre a vista». E la visibilità, ieri mattina, era davvero scarsa, anche per quelli che si sono appostati fuori dall’aeroporto per assistere all’esercitazione.
Due gli istituti fortunati che avevano programmato la visita alla Base di Aviano e, casualmente, hanno potuto godersi pure lo spettacolo di sette dei dieci Mb339 che compongono la Pan: due classi delle medie Alberto Manzi di Cordenons e altrettante del Collegio Brandolini Rota di Oderzo. Con loro, il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Luciano Paganuzzi, rappresentanti delle altre forze dell’ordine, i sindaci dei comuni circostanti l’aeroporto – Sacile, Pordenone, Aviano, Porcia, Maniago –, i Club Frecce tricolori di Conegliano, Roveredo in Piano e Pieve di Soligo, lo “storico” speaker della Pan Gianfranco da Forno e i comandanti onorari del 31° Fighter wing.
Quello di ieri è stato il terzultimo addestramento sopra piste militari prima dell’avvio della stagione 2019. La prova generale, come di consueto, a casa, a Rivolto, il primo maggio. «L’addestramento avviene anche in aeroporti non familiari – dice il comandante del Pagliano e Gori, colonnello pilota Vincenzo Tozzi – e noi siamo felici di accogliere il fiore all’occhiello dell’Aeronautica militare e dell’italianità».
Volo programmato alle 10.15 che le avverse condizioni meteo costringono a posticipare di tre quarti d’ora quando la pattuglia ha fatto la sua comparsa sui cieli pordenonesi – sarà l’unica volta anche quest’anno – effettuando una serie di passaggi, tonneau e configurazione a cigno. Di fatto è stato il solista ad eseguire gran parte del suo programma: dal volo rovescio al tonneau in quattro tempi, dal sorvolo di 3 chilometri in 10 secondi sino allo spettacolare volo folle che mostra le potenzialità tecniche della macchina.
Tre i piloti friulani selezionati dai reparti operativi: il capoformazione Pony 1 Stefano Vit, di San Vito al Tagliamento, il capitano Emanuele Savani, di Azzano Decimo, riconfermato Pony 3 (primo gregario destro) e il capitano Alfio Mazzocoli, di Enemonzo, da Pony 9 diventato Pony 2 (primo gregario sinistro).
Gran finale con l’Alona con il carrello estratto, senza fumi tricolori «utilizzati solo nelle manifestazioni ufficiali» e ultimo sorvolo di saluto prima del rientro, 15 minuti dopo l’arrivo, alla base di Rivolto. —
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