Su quel terreno, al tempo solo una desolata distesa di fango, ci posò i piedi Maria Callas, durante le riprese del film Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini, girato appunto nell’area dell’Aussa Corno adiacente alla laguna di Marano, in Comune di San Giorgio di Nogaro. Ma, invece che un santuario dedicato alla Divina, la “cassa di colmata” (una rande “vasca” situata in prossimità dei porti marittimi e lagunari, il cui compito è quello di contenere la sabbia dragata dal fondale del porto e non compatibile con il ripascimento dell’arenile) del Feraul ospita oggi molte preoccupazioni ambientali: il sospetto, infatti, è che sia diventata un deposito di fanghi inquinati.
A distanza di quasi 40 anni dall’inizio del riempimento della “vasca” è stato Mareno Settimo, il consigliere e ambientalista di Torviscosa, a inviare al prefetto di Udine (e per conoscenza al sindaco di San Giorgio, Roberto Mattiussi) un esposto nel quale chiede «venga accertata l’eventuale contaminazione dei terreni situati nell’ex cassa di colmata del Feraul».
Sulla vicenda il sindaco Mattiussi spiega di non aver ancora verificato i contenuti dell’esposto: «Devo capire le indicazioni date prima di poter dire qualcosa».
La cassa di colmata, in tutto 18 ettari che si sviluppano nella fascia perilagunare (alla fine della strada provinciale dell’area industriale Aussa Corno), venne creata negli anni Sessanta conterminando una zona in cui il terreno subiva una forte depressione (oltre due metri sotto il livello stradale) e riempita negli anni con i sedimenti provenienti dagli scavi dei canali del Corno e della parte in cui confluivano i fiumi Ausa (Cervignano) e Banduzzi (Torviscosa) creando il fiume portuale Aussa Corno. «Va ricordato – spiega Settimo – che i materiali dragati e collocati in quel sito provenivano anche dai fondali del vicino Aussa, corso d’acqua sicuramente contaminato dal mercurio scaricato dagli impianti della Saici. I documenti degli archivi Snia di Milano ci consentono, infatti, di poter stabilire quantità, qualità e diffusione degli inquinanti scaricati dall’azienda nel Banduzzi, in Aussa e in Laguna».
Lo stesso consigliere ricorda che nella recente pubblicazione “Torviscosa città del Novecento” (Lorena Zuccolo e Dario Ontani, edito dalla pro Torviscosa) appaiono due immagini di Maria Callas nel ruolo di Medea. Il film venne girato in Turchia (Cappadocia), in Siria (Aleppo), a Pisa e anche nella laguna di Marano. «Guardando con attenzione le sequenze girate nella nostra regione – spiega – ci si rende conto che la location non è un’amena ed esotica spiaggia, ma una molto più prosaica vasca di colmata, ormai secca e asciutta. Vasca che (dopo le ripresa) nei decenni successivi è stata arata e riutilizzata per le normali coltivazioni agricole, tanto che in zona quasi tutti si sono dimenticati di quel vascone». —