Maurmair: «Pochi soldi, usciamo subito dall’Uti»
Le procedure di abbandono inizieranno il 10 giugno, in consiglio comunale Il sindaco: «I piccoli Comuni non hanno i finanziamenti che si meritano»

Si rompe l’unità dell’Uti Tagliamento: nel corso dell’ultima assemblea dei sindaci, guidata da San Vito al Tagliamento, il primo cittadino di Valvasone Arzene, Markus Maurmair, ha annunciato l’immediata uscita dell’unione dell’ente.
Un autentico colpo di scena motivato anche dalla mancata assegnazione di fondi al Comune di Valvasone Arzene, che insieme ad altri “piccoli” dell’Uti, questa l’accusa di Maurmair, è rimasto a bocca asciutta.
Innanzitutto, i tempi dell’addio. «Nel prossimo consiglio comunale – dice Maurmair – convocato per lunedì 10 giugno, sarà approvato il primo atto per il recesso. Poi una volta formalizzata l’istanza, provvederemo alla contrattazione di un accordo per l’uscita che dovrà trovare l’assenso dell’assemblea dei sindaci dell’Uti e una seconda approvazione da parte del nostro consiglio comunale. Il termine fissato dalla legge regionale per la doppia approvazione sono 60 giorni, pertanto entro agosto non faremo più parte dell’unione».
Molti i motivi che hanno portato a questa scelta, senza contare il fatto che la Regione ha già detto che supererà le Uti con dei nuovi enti di area vasta. «Nonostante le nostre proposte per migliorare l’unione – aggiunge il sindaco – rimangono dei vincoli soprattutto in termini di dimensione del nuovo ente che rimane troppo grande e che non riteniamo compatibili con i servizi che dovrebbero essere resi ai cittadini».
E c’è poi la questione dei fondi. «Ogni amministratore – accusa Markus Maurmair – cerca di massimizzare i vantaggi per i territori che rappresenta e questo ha visto più volte soccombenti gli effettivi vantaggi per il Comune di Valvasone Arzene. A titolo di esempio ricordo quanto accaduto di recente con la negoziazione che ha portato il riparto dei fondi per gli investimenti 2019 con tre enti beneficiari di fondi per 1,9 milioni di euro, mentre gli altri cinque dell’Unione sono rimasti a bocca asciutta e di fatto senza la possibilità di far partire cantieri nel corso di quest’anno».
Insomma, una sorta di “Brexit” della riva destra del Tagliamento, con Valvasone Arzene che ora procederà ad accordi singoli con le amministrazioni vicine. «D’ora in poi – conclude Maurmair – rimarranno in piedi i servizi in convenzione con i Comuni facenti parte dell’Unione, in particolare quelle storiche con San Martino al Tagliamento e nulla precluderà nuove forme di collaborazione a due o più enti, come con Casarsa e San Martino per la polizia locale. Il recesso dall’Uti non avrà gravi conseguenze operative per i servizi, visto che grazie alla fusione tra Valvasone e Arzene del 2015, l’organigramma comunale è di alto livello e con coperture di tutti i ruoli». –
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