Striscione Regeni, Toti contro Fedriga: "Io l'avrei tenuto, perché rimuoverlo?"
Al contrario il neo sindaco di Sassuolo fa rimuovere il cartello: "È brutto e antiestetico"

Continuano le polemiche sullo striscione di Regeni tolto dal palazzo della Regione a Trieste. Molte le critiche che si sono susseguite in questi giorni, l’ultima in ordine cronologico, arriva da un’esponente di rilievo del centrodestra: si tratta del nuovo coordinatore nazionale di Forza Italia, Giovanni Toti, che, ospite ad Agorà su Rai Tre dice: “Io avrei lasciato lo striscione su Regeni. Non vedo per quale ragione rimuovere una cosa che è nelle coscienze di tutti e per cui la verità abbiamo bisogno di saperla”.
Una presa di posizione chiara che non lascia spazio a vie di mezzo e delinea la differenza sempre più marcata fra Forza Italia e Lega. Anche se, sempre nel corso della stessa intervista, il governatore della Liguria assicura: ”La Lega è un alleato leale con cui governiamo due terzi di questo Paese, con cui governiamo da molti anni, con cui abbiamo molte affinità”.
E se Toti si schiera contro Fedriga, il neosindaco leghista di Sassuolo imita il governatore e fa rimuovere lo striscione per Giulio Regeni: "È antiestetico e inutile".
Il Pd decide di esporre i cartelli alle finestre. Cartelli con la scritta nera su sfondo giallo per chiedere «Verità per Giulio Regeni» sono stati affissi alle finestre degli uffici del gruppo consiliare regionale del Pd in Fvg nelle sedi istituzionale di Trieste e di rappresentanza di Udine e Pordenone. Nei giorni scorsi lo striscione affisso al palazzo della Regione era stato rimosso.
«La posizione della Regione e del Consiglio regionale su Regeni - afferma il capogruppo del Pd in Consiglio Fvg, Sergio Bolzonello, annunciando l'iniziativa del gruppo a sostegno della campagna di Amnesty International - non può e non deve cambiare. Non deve sfuggire a nessuno come nelle controversie internazionali sia importantissima la presa di posizione dei Governi e delle Istituzioni locali come elemento di pressione perché non venga ostacolata la ricerca della verità e si possa aiutare a costruire un clima favorevole all'accertamento della verità e al fatto che sull'orribile fine di Giulio Regeni venga fatta giustizia. Noi oggi facciamo la nostra parte appendendo alle finestre dei nostri uffici, nelle sedi Trieste, Pordenone e Udine la scritta su fondo giallo, 'Verità per Giulio Regenì».
«Da parte nostra - conclude - non c'è alcuna volontà di strumentalizzare i comportamenti altrui, come quello del presidente Fedriga. Noi semplicemente non condividiamo la sua scelta e ribadiamo la nostra posizione di vicinanza alla famiglia di Giulio Regeni».
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