Centocinquanta firme in un paio d’ore: la petizione “Sì differenziata, no porta a porta” lanciata dal centrosinistra ha trovato nei cittadini gli alleati più influenti. Nessuna ressa, ma ieri mattina, tra le 11 e le 13, sono stati tanti gli udinesi che hanno cercato il banchetto allestito in via Cavour per dire la loro con una firma.
«Il sistema attuale, che ci permette di buttare l’umido e il vetro quando vogliamo, va bene – commenta Martina Varutti, che abita in centro –. L’idea della raccolta del verde a chiamata non ha senso, comporta solo maggiori disagi. Mia mamma e mia sorella abitano in altri quartieri e sono preoccupati per questa nuova modalità di porta a porta».
Il centrosinistra vuole migliorare il sistema della raccolta differenziata (per evitare il turismo dei rifiuti l’ideale sarebbe introdurre i cassonetti intelligenti legati a una tesserina magnetica o il “sacchetto nominativo” che permette di individuare il trasgressore), ma contesta la scelta della raccolta differenziata spinta del sindaco Pietro Fontanini e della giunta, che potrebbe portare un aumento dei costi.
«Questo è giocare d’azzardo – conferma Cinzia Del Torre, consigliere di minoranza –. La tariffa è stata immaginata senza aumenti, ma non ci sarà un aumento solo se si raggiungerà l’80% per cento. Ma se invece si arriva al 78%? La differenza la pagano i cittadini. Hanno ipotizzato che la quantità di rifiuti conferiti si ridurrà di un valore pari a un milione e 800 mila euro: ma come fanno a dirlo?».
«Ho vissuto l’esperienza del porta a porta a Pavia di Udine ed è stata negativa, non credo sia il caso di ripeterla a Udine – afferma Vivianna Totis –. E poi l’umido: io vivo in una villetta, ma per chi non ha spazi grandi è un problema».
C’è anche chi passa al banchetto pubblico, ma non mette la propria firma, convinto che il problema sia un altro. «La gente è incivile, non gli interessa differenziare i rifiuti: nel bidone di umido posizionato vicino a casa nostra ci finisce davvero di tutto – si scalda Federico Dorotea, che viva in via Aquileia –. Bisogna aumentare i controlli da parte della Polizia locale, fare qualche multa in più e mettere le telecamere: solo così il problema si risolve».
Il flusso di residenti non si ferma: il tema della raccolta differenziata è davvero sentito.
Andrea Turello, residente vicino a via Lumignacco, critica il sindaco: “Quello che intende fare Fontanini, che non conosce Udine, è completamente sbagliato – dice, dopo aver firmato –. Per prendere una decisione su un tema così sentito bisogna conoscere la città piastrella per piastrella: la raccolta che c’è oggi è sufficiente. Questo nuovo sistema ci porterà indietro nel tempo e creerà una situazione disastrosa».
«Il sistema prospettato è macchinoso e poco fruibile – riferisce Andrea Comisso, che abita in via Ippolito Nievo –. Io vivo solo e non produco montagne di rifiuti: non posso essere vincolato e costretto a eliminare i sacchetti soltanto in determinate giornate. I bidoni sono sul bordo della strada e non danno fastidio, sono praticissimi».
L’attuale metodo di raccolta dei rifiuti non va cambiato nemmeno per Rosita Ruscelli, che vive vicino al Palamostre. «Funziona bene perché i contenitori sono sempre disponibili: conferire i rifiuti in giornate fisse è davvero scomodo».
La raccolta firme organizzata dal centrosinistra proseguirà – anche on line all’indirizzo: petizionedifferenziata2030@gmail.com –: il banchetto sarà allestito domenica 7 luglio, in piazzale Chiavris, il 13 in piazza della Repubblica, 14 luglio in via delle Forze Armate, il 20 in viale Vat e piazza Rizzi per chiudere il 27 luglio sempre in piazza Rizzi e via Zanon. —