DIGNANO. In dirittura d’arrivo la sistemazione del ponte sul Tagliamento che collega Dignano con Spilimbergo, causa nelle ultime settimane di non pochi disagi agli automobilisti, costretti a lunghe soste durante l’attraversamento. Già domani, salvo imprevisti, la circolazione dovrebbe riprendere a doppio senso di marcia.
Motivo del cantiere: un imprevisto nella fase conclusiva dei lavori della nuova variante sud, cioè la sostituzione di circa 300 metri di barriere di sicurezza in acciaio (il guardrail esistente) lungo la regionale 464, in corrispondenza della nuova rotatoria. Intervento resosi necessario per garantire più elevati standard di sicurezza alla circolazione stradale.
Per questa ragione dal primo luglio in prossimità del ponte sul Tagliamento è stato istituito un senso unico alternato che ha inevitabilmente comportato la formazione di lunghe colonne di veicoli dato l’intenso traffico, nelle ore di punta, soprattutto alla mattina e nell’orario di rientro dal lavoro. Una volta concluso questo ulteriore intervento i lavori della variante sud di Dignano saranno ultimati con le successive operazioni di collaudo di impianti, presidi di sicurezza e lavori in generale.
A metà agosto tutto dovrebbe essere terminato e la variante dovrebbe entrare in funzione. Numeri alla mano, stando a un censimento effettuato nel corso dell’estate, si è calcolato che il ponte è percorso da circa 6.500 veicoli al giorno in direzione Spilimbergo-Udine, che diventano 13 mila al giorno in entrambe le direzioni. Si tratta di circa 4,7 milioni di veicoli l’anno. Tanti, decisamente troppi anche per il vecchio ponte che, dal momento in cui la variante sud entrerà in funzione, con molta probabilità sarà costretto a sostenere un traffico in costante aumento. Per questa ragione nella pianificazione del Friuli Venezia Giulia riguardante la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti, recentemente approvata dalla giunta regionale, è inserito anche il ponte sul Tagliamento.
È un intervento considerato ad alta priorità (da realizzare in 18 mesi) per una spesa superiore ai 9 milioni di euro. Una manutenzione milionaria che avrà il compito di svecchiare un manufatto alle soglie del secolo di vita, che presenta una carreggiata non adeguata rispetto alla dimensione e alla conseguente velocità di transito dei veicoli moderni, soprattutto dei tir che giornalmente lo percorrono. —